Dopo una dolorosa malattia, il 30 maggio 2016, a soli 52 anni, Fabio Bernabei ci ha lasciati per salire in Cielo. Ha combattuto la Buona Battaglia fino in fondo, con la fede, il coraggio e l’abnegazione che hanno segnato la sua intera vita.
Fabio era nato il 1° novembre 1963 a Roma, dove aveva alimentato e consolidato quella cultura politico-religiosa costantemente orientata verso la Regalità sociale di Cristo che è stata il fondamento della sua intensa attività in difesa dei valori naturali e cristiani, sempre più aggrediti e vilipesi.
Se il suo orizzonte culturale è stato a tutto campo — è stato socio fondatore dell’associazione Famiglia Domani e del Centro Culturale Lepanto, di cui era presidente dal 2006 —, è soprattutto sul versante anti-droga che la sua azione è andata via via orientandosi, con capacità di analisi e di penetrazione dei problemi sempre più acuta.
Il suo OsservatorioDroga.it — testata online seria e documentata, che aveva ideato e di cui era Direttore — è diventato un imprescindibile punto di riferimento per chi voglia documentarsi sulle problematiche connesse, appunto, alla droga.
Il valore di Fabio in questo ambito ha avuto molti e significativi riconoscimenti: è stato delegato italiano del National Rapresentative for European Cities Against Drugs (ECAD, Stoccolma) e del Drugs Watch International (DWI, Washington) e consulente del Dipartimento per le Politiche Nazionali Antidroga presso il Governo italiano.
Sempre in questo ambito, per la sua attività di giornalista — era, fra l’altro, corrispondente della rivista internazionale antidroga Narkotikafigan —, aveva ricevuto, a Blagoevgrad in Bulgaria, nel novembre 2014, dall’Ambasciatore di Irlanda il premio riservato alla categoria Freelance Journalist per l’ attività di ricerca e di denuncia del Traffico di droga, in occasione della sesta edizione del Concorso Internazionale Heart and Speech Against the Drugs in memoria della Giornalista irlandese Veronica Guerin, uccisa dai narcotrafficanti.
Anche nella sua attività di saggista, aveva prodotto pubblicazioni specifiche sull’argomento droga quali Storia moderna della droga e Cannabis medica?, insieme però a tante altre — come, ad esempio, Cristianofobia. Quale libertà di apostolato per i cattolici oggi? oppure Chiesa e omosessualità — che dimostrano l’ampiezza dei suoi interessi.
Con Fabio, il mondo che fa riferimento all’ordine naturale e cristiano perde un combattente leale e intelligente, che con generosità e passione si è speso per difenderlo e valorizzarlo, consapevole, come disse san Giovanni Paolo II, che «la cultura non riguarda solo gli uomini di scienza […] [ma è] quasi la dimora abituale dell’uomo, ciò che caratterizza tutto il suo comportamento ed il suo modo di vivere, persino di abitare e di vestirsi, ciò ch’egli trova bello, il suo modo di concepire la vita e la morte, l’amore, la famiglia e l’impegno, la natura, la sua stessa esistenza, la vita associata degli uomini, nonché Dio».
Fabio ha aggiornato la sua immagine di copertina del suo profilo su Facebook il 15 luglio del 2014, con il volto e il seguente pensiero di papa Francesco: «Vorrei dire con molta chiarezza: la droga non si vince con la droga! La droga è un male, e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi». E lui ha combattuto il Male fino alla fine, senza cedimenti o compromessi.
Fabio è stato un amico leale e sincero. Sono certo che i tanti benefici apportati alla Buona Battaglia dalla sua azione e, soprattutto, dai suoi sacrifici in vita, saranno centuplicati dalla sua intercessione in Cielo. Lo ricorderemo sempre nelle nostre preghiere, con affetto e gratitudine. Riposi in pace.
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