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Corsi per magistrati su famiglie LGBT, adozioni e «il diritto soggettivo all’animale da compagnia»
NEWS 9 Novembre 2015    

Corsi per magistrati su famiglie LGBT, adozioni e «il diritto soggettivo all’animale da compagnia»

di Rachele Schirle

In attesa della Cirinnà, la legge che, come è noto, punta a introdurre nell’ordinamento italiano il simil-matrimonio tra persone delle stesso sesso e, secondo quanto raccomandato dal ministro della giustizia Andrea Orlando, le adozioni per le coppie gay, la magistratura si porta avanti. Cosa sarà infatti il governo, il parlamento, l’articolo 29 della Costituzione nel quale «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio»?

Secondo il “corso di formazione” promosso dalla Scuola Superiore della Magistratura che si svolgerà il prossimo 12 novembre nel Palazzo di Giustizia meneghino e che conferirà crediti formativi a magistrati e giudici ordinari e in tirocinio, occorre prendere atto che, leggi o non leggi, è venuto il tempo di affermare «i nuovi legami familiari: vecchie barriere e nuove frontiere». Questo il titolo del “corso”. Ma è di “formazione” o è a supporto della lobby Lgbt?

Stando al programma il dubbio sembra più che lecito. Infatti, dopo i saluti introduttivi del presidente del Tribunale di Milano, la giornata di “formazione” dei magistrati prevede relazioni sul tema «adozioni e affidamento di minori a coppie dello stesso genere». Su «adozione legittimante del single, stepchild adoption e famiglia monoparentale». Su «la giurisprudenza in materia di matrimonio di persone dello stesso genere». E, dulcis in fundo, su «filiazione eterologa e maternità surrogata». Come a dire: in Italia non esiste nessuna legge che giustifichi corsi di aggiornamento (tanto più se per magistrati che le leggi sono tenuti ad amministrare e non a fantasticare) su matrimoni e adozioni gay. Tantomeno sulla cosiddetta “maternità surrogata”. Ma si sa, la giurisprudenza italiana è avanguardista. Ha il potere di creare situazioni giuridiche di fatto. Ed è libera di inventarsi in qualsiasi momento il “caso” che via tam tam mediatico s’imporrà poi nel dibattito pubblico e nell’agenda parlamentare.

Fortunatamente non tutti i “corsi di formazione” della magistratura vengono per suggerire la sovversione politica e istituzionale del “matrimonio” e della “famiglia naturale” così come previsti dalle attuali leggi e Costituzione italiane. Infatti, come secondo evento utile al conferimento di crediti formativi a giudici e magistrati, la Scuola Superiore del potere giudiziario ha pensato bene di organizzare un convegno sulla «tutela giuridica del sentimento per l’animale da compagnia e gli altri animali».

Così, ancora nel Palazzo di giustizia di Milano, il prossimo 3 dicembre si approfondirà il tema de «il diritto soggettivo all’animale da compagnia» e, non essendo evidentemente pacifico e assodato nemmeno ai vertici della Scuola Superiore della Magistratura che gli esseri umani sono “persone” e non “animali”, togati e avvocati rifletteranno su «mente e coscienza negli animali non-umani».