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Covid e il diritto di non morire da soli
NEWS 4 Dicembre 2020    di Redazione

Covid e il diritto di non morire da soli

L’Health Care Civil Rights Task Force è un progetto realizzato dalla Christ Medicus Foundation, dal National Catholic Bioethics Center (NCBC), dalla Terri Schiavo Life and Hope Network e da altri gruppi. La task force ha rilasciato una dichiarazione il 19 novembre chiedendo durante la pandemia di «difendere la dignità fondamentale e i diritti civili di tutti».

Il dottor Jozef Zalot ha spiegato il significato della dichiarazione in relazione ai diritti dei pazienti ospedalieri che mancano del conforto dato dai sacerdoti e delle visite familiari . «Lo diciamo dalla primavera», ha detto Zalot a CNA mercoledì. «È assolutamente essenziale», ha detto, «che le persone non debbano morire da sole, e lo sentiamo dire sempre quando parliamo con i pazienti o le loro famiglie». I parenti hanno chiamato il centro per le consultazioni bioetiche, ha detto, dovendo prendere decisioni di vita o di morte per i loro cari quando non gli è neanche permesso di essere fisicamente presenti con loro in ospedale.

«È un problema enorme, non solo per i pazienti ma anche per i membri della famiglia», ha detto Zalot. «Viene loro negato l’accesso per vedere i loro cari, per interagire con loro, per salutarli, per fargli ricevere i sacramenti della Chiesa. È un enorme, enorme problema di diritti civili». Le rigide politiche di visita ospedaliera durante la pandemia hanno ricevuto ripetute attenzioni da parte dell’Ufficio per i diritti civili presso il Dipartimento della salute e dei servizi umani, che è intervenuto in diversi casi affinché i pazienti avessero accesso alle visite dei sacerdoti e affinché i pazienti disabili potessero interpellare un avvocato.

Nella dichiarazione sui diritti civili in sanità, la coalizione ha anche chiesto il mantenimento dell’accesso ai sacramenti per i fedeli e l’opposizione al razionamento dell’assistenza sanitaria basato sul “valore” della propria vita. Gli autori della dichiarazione hanno avvertito che le restrizioni COVID statali e locali riflettono un «abisso in cui [la parte] spirituale viene sempre più dimenticata, ignorata e calpestata», poiché le chiese vengono chiuse per ordini pubblici e i sacramenti vengono negati ai pazienti COVID.

I membri della Task Force per i diritti civili della sanità includono Joseph Meaney, presidente del National Catholic Bioethics Center (NCBC), Bobby Schindler, fratello di Terri Schiavo, e funzionari della Christ Medicus Foundation e Healthcare Advocacy Leadership Organisation. «Una visione secolare vede salvare la vita fisica di una persona come l’unico obiettivo che conta», si legge nella dichiarazione. «La fede e la ragione riconoscono che sia la cura per la salute spirituale che la cura per la salute emotiva sono parti essenziali dell’assistenza sanitaria».

«Per quanto il governo e i tribunali vogliano mantenere le persone al sicuro, i diritti della famiglia sono preminenti rispetto ai diritti dello Stato», afferma la dichiarazione. «Non c’è motivo per cui i DPI [dispositivi di protezione individuale] non possano essere utilizzati per consentire visite ragionevoli da parte dei propri cari nelle strutture sanitarie durante questa pandemia». Meaney, in particolare, ha rilasciato una dichiarazione a novembre sul «diritto a non essere costretto a morire da solo». Ha affermato che «negare semplicemente tutte le visite è una politica irragionevole» per gli ospedali, e ha sostenuto che i pazienti e le famiglie abbiano voce in capitolo. (Fonte)


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