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14.12.2024

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«Ecco il percorso fatto dai Re Magi. Lo scoprì Marco Polo»
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3 Gennaio 2024

«Ecco il percorso fatto dai Re Magi. Lo scoprì Marco Polo»

La festa dell’Epifania si sta avvicinando e non sarà quella a portare via tutte le feste perché il lungo, luminoso (e ipercalorico) Tempo forte del Natale si conclude con la celebrazione del Battesimo del Signore; quest’anno cadrà molto vicino alla Festa dei Magi, domenica 7 gennaio. Il 6 gennaio celebra l’arrivo dei Saggi venuti da lontano davanti al Re dei re, ci insegna a cercarlo anche in condizioni ardue, a riconoscerlo nella Sua umiltà, ad adorarLo nella sua inarrivabile maestà divina e ci mostra la vera ricchezza e il senso ultimo di ogni potere terreno.

È bello, soprattutto coi propri figli, seguire il percorso dei Re d’Oriente coi loro cammelli lungo le mensole di casa, sui piccoli parapetti e su e giù per le montagne di carta pesta fino all’approdo davanti all’altra Triade, quella della Natività, che li aspetta nel presepe. Molto bello anche scoprire come questo viaggio si sia svolto nella storia, ai tempi della venuta del Signore, lungo strade petrose, valichi e deserti, con l’aiuto delle stelle, di studi e di rivelazioni divine.

Dal Vangelo di Matteo (Mt 2, 1-12), l’unico che ne faccia menzione, sappiamo che “giunsero da Oriente”, che seguirono la stella che li avrebbe guidati a Betlemme e che, dopo aver provato una grande gioia nell’adorarlo e avergli offerto i loro doni, avvertiti in sogno tornarono ai loro paesi per un’altra strada. Avvezzi a interpretare i segni del cielo astronomico e aperti a quelli del trascendente, pieni della loro sapienza umana e della grazia del Dio fattosi uomo finalmente incontrato, affronteranno un viaggio di ritorno diverso e più lungo. Una volta conosciuto il vero Re non assecondano più le malevole intenzioni del piccolo sovrano mediorientale e decidono di tornare alle loro terre senza passare più dai dintorni di Gerico.

MARCO POLO E IL PERCORSO DEI MAGI

Secondo gli studi dell’archeologa Cayetana H. Johnson dell’Università Ecclesiastica San Damaso di Madrid, gli scritti di Marco Polo aprono la porta alla scoperta del percorso che i Re Magi hanno preso dall’Oriente alla città di Betlemme per adorare il Bambino Gesù. Nel suo Milione, capolavoro enciclopedico che offre una conoscenza etnografica, geografica e botanica dell’Asia medioevale agli Europei contemporanei e futuri, lascia anche preziose informazioni relative al viaggio dei Magi: “In antichità, tre re di quel paese andarono ad adorare un certo re nato e portarono con sé tre offerte, cioè oro, incenso e mirra: oro perché sapessero se era un re terreno; incenso, perché sapessero se era Dio; e mirra, perché sapessero se era un uomo mortale”.

Quando Marco Polo passa per la città di Saba, l’attuale Saveh, a sud-ovest di Teheran, racconta stupefatto di avere visitato, condotto dai locali, la tomba dei Magi i cui corpi apparivano incorrotti; le reliquie dei Re sono oggi conservate in tre luoghi in Europa: nella Basilica di Sant’Eustorgio a Milano, nella Chiesa di San Bartolomeo a Brugherio e nel Duomo di Colonia.

IL VIAGGIO DI RITORNO «PER UN’ALTRA STRADA»

Come spiega la Johnson «Erode sicuramente avrebbe saputo se i maghi fossero tornati nella città di Gerusalemme tornando a casa da dove sono venuti” perché se circondavano la capitale ebraica, e si avvicinavano a Gerico, “i contatti locali dell’area del palazzo d’inverno del re lo avrebbero informato sicuramente.» Per evitare Erode i Saggi d’Oriente avranno optato per la via più lunga e dispendiosa attraverso il deserto d’Arabia: “A sud del Mar Morto, il Cammino del Re si dirigeva verso Petra, poi a est sulla rotta partica del sud attraverso il deserto d’Arabia verso la Persia centrale”, prosegue la Johnson.

Per noi contemporanei, favoriti e anche indeboliti da strumenti tecnologici che leggono e formulano percorsi di andata e ritorno guardando la superficie terrestre dall’alto, è forse ancora più affascinante immaginare queste imprese: si vedono all’opera l’ingegno umano, la tenacia, le conoscenze astronomiche, la considerazione dei pericoli e delle risorse che un tragitto tanto lungo poteva offrire: “l’accesso alla rotta commerciale del sud dei Parti è stato fatto attraverso la Strada dei Patriarchi”, l’unica che attraversa il paese da nord a sud e “arriva fino a Hebron dopo aver attraversato Betlemme”. Passarono per la Strada delle Spezie fino al Mar Morto e da lì si incamminarono in direzione di Petra.

IMPARARE DAI MAGI A VIAGGIARE PER VIE IMPERVIE E AD ADORARE GESÚ

Un viaggio difficile ma impostato con intelligenza e senso pratico se, come sottolinea l’archeologa, i Magi scelsero questo tragitto piuttosto lungo anche per il fatto che garantiva sufficienti punti di rifornimento, siti commerciali e un margine di rischio più ridotto.Non servono dunque pie falsificazioni per praticare una sana devozione nei confronti di questi savi venuti da lontano: le prove del loro desiderio di incontrare questo nuovo misterioso Re esistono, i segni del loro passaggio sono testimoniati storicamente e la forza pedagogica del loro atto di Adorazione non ha ancora finito di dispiegare la sua portata.(Fonte Foto: Imagoeconomica)

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