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Ed è il «boom» della compravendita di latte materno, ricercato da palestrati e malati gravi
NEWS 9 Novembre 2015    

Ed è il «boom» della compravendita di latte materno, ricercato da palestrati e malati gravi

di Serena Danna

 

Su onlythebreast.com, tra i siti più utilizzati per la compravendita di latte materno, una buona parte delle richieste di acquisto provengono da uomini. Palestrati, patiti di fitness o affetti da malattie gravi, i maschi bramano l’«oro bianco» — per cui si dicono disposti a pagare fino a 100 dollari al litro — quasi quanto le mamme che non riescono ad allattare i propri figli. Succede perché la mitopoiesi dell’allattamento al seno si è arricchita recentemente di un nuovo capitolo: il latte «umano» non sarebbe solo miracoloso per prematuri e neonati, ma anche terapeutico per gli adulti, capace di curare infezioni, disturbi intestinali e malattie auto-immuni.

A fomentare i fanatici del siero materno, è arrivata, a marzo, anche l’autorevole rivista scientifica The Lancet, che ha pubblicato i risultati di uno studio brasiliano secondo cui le persone nutrite dal seno di mamma hanno un quoziente intellettivo più alto e, da adulti, migliori guadagni di quelle nutrite con liquido artificiale. Non c’è dunque da sorprendersi se il latte materno sta diventando uno dei business a crescita più rapida, nonché nuova frontiera dell’industria biotecnologica.

Per il momento il fenomeno riguarda principalmente i Paesi anglosassoni, Stati Uniti in testa, dove alle controverse iniziative online lanciate da comunità di mamme si aggiungono compagnie come la californiana Prolacta Bioscience, che ha processato solo nel 2014 quasi 100 tonnellate di latte materno, rivendendolo alle cliniche con costi che si aggirano intorno ai 14 dollari ogni 28 millilitri.

Se le aziende puntano a massimizzare i profitti, i siti «dal basso»» — dove è possibile acquistare un litro con 15/20 dollari — rischiano di mettere in pericolo la salute dei bambini. Come sanno bene le neomamme, la conservazione del latte per neonati è un’impresa che richiede molta attenzione: imballaggio, dosaggio, contenitore, temperatura, trasporto vanno scelti con estrema cura.

Diverse istituzioni hanno denunciato la pericolosità del latte commerciato su internet: uno studio condotto dalla Queen Mary University ha rivelato che solo nove campioni esaminati su 101 del latte venduto online non presentavano batteri, mentre una ricerca condotta dal Nationwide Children’s Hospital di Columbus, Ohio, ha allertato sul rischio salmonella.

Come scrive la Food and Drug Administation, l’ente americano che regola i prodotti alimentari e farmaceutici, sulla pagina dedicata ai benefici del latte materno: «Quando il latte umano è ottenuto direttamente da individui o attraverso internet, bisogna ricordare che chi dona non ha subito alcun controllo per scongiurare infezioni o contaminazioni».