Policlinico Gemelli (Roma), Ospedale cardinale Panico (Tricase-Le), Ospedale pediatrico Bambin Gesù (Roma), Associazione la Nostra famiglia (sedi in tutta Italia), Fondazione Poliambulanza (Brescia), Piccolo Cottolengo-Don Orione (Genova e altre città), Fondazione Maugeri (sedi in tutta Italia), Ospedale Miulli (Acquaviva delle Fonti-Ba)… Sono oltre 100 gli ospedali e le case di cura di ispirazione cattolica che garantiscono con dedizione e generosità terapie, assistenza e dignità all’ammalato. A ciascuno di loro si applicherà – senza eccezioni rispetto alla Sanità pubblica – la legge sull’eutanasia, pudicamente denominata disposizioni anticipate di trattamento, che la Camera si accinge ad approvare. L’articolo 1 comma 10 impone infatti l’attuazione della legge a “ogni azienda sanitaria pubblica e privata” e non prevede la possibilità di sollevare obiezione di coscienza per il medico e per il personale ausiliario. Dedicato a quei cattolici – fra i quali pure qualche autorevole pastore – che ritengono necessaria l’approvazione delle nuove norme. Che Padre Pio illumini chi non si oppone a che i medici della Casa sollievo della sofferenza, a S. Giovanni Rotondo, si trovino fra breve costretti a uccidere il paziente invece che a curarlo!
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