mercoledì 8 maggio 2024
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Francia, primo «sì» del Parlamento per l’aborto in Costituzione
NEWS 2 Febbraio 2024    di Manuela Antonacci

Francia, primo «sì» del Parlamento per l’aborto in Costituzione

 Il diritto all’aborto sarà codificato nella Costituzione francese, almeno se le premesse sono quelle che vi raccontiamo.  Martedì scorso l’Assemblea nazionale ha votato il progetto di legge per introdurre, appunto, il “diritto all’aborto” nella Costituzione e, caso beffardo, meno di due settimane dopo che migliaia di cittadini francesi avevano partecipato alla Marcia per la Vita a Parigi. Macron aveva annunciato le sue intenzioni già lo scorso ottobre, mentre i media francesi l’avevano interpretata come una sorta di reazione al ribaltamento della Roe v. Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Fatto sta che le parole del president avevano suscitato in mons. Pierre d’Ornellas, arcivescovo di Rennes, responsabile del gruppo di lavoro episcopale sulla bioetica, serie preoccupazioni espresse in un’intervista a Vatican News. Il prelato, infatti, ha fatto notare come «la Francia sarebbe praticamente l’unico paese al mondo ad aver sancito tale diritto nella nostra costituzione». Interrogandosi, poi, su ciò che comporterà questa scelta, D’Ornellas si è chiesto : «Questo significa che il diritto alla vita diventa un’eccezione?».

L’arcivescovo ha affermato che il tasso di aborto in Francia è «già due volte più alto che in Germania, e non penso che sancire la libertà di accesso all’aborto nella Costituzione eliminerà il fatto che è sempre una tragedia». Secondo le statistiche ufficiali, nel 2022 in Francia sono stati registrati ben 234.000 aborti, 17.000 in più rispetto al 2021. E’ il numero più alto degli ultimi 30 anni. La proposta di modifica della Costituzione sancirebbe una “libertà garantita” -così è stata definita- di abortire un bambino non ancora nato. Il problema è che nessuno dei principali partiti politici del Parlamento francese ha messo in discussione il concetto di  “diritto” all’aborto, tant’è che il disegno di legge ha ricevuto 493 voti a favore e 30 contrari.

La maggioranza sana dei cittadini, invece, non sembra pensarla così, tant’è che ogni anno, la terza domenica di gennaio, si tiene la Marcia per la Vita a Parigi, sempre affollatissima: quest’anno, secondo gli organizzatori i cattolici francesi e gli attivisti pro-vita erano circa 15.000 e sono scesi in piazza meno di due settimane prima del voto di martedì alla Camera bassa francese. Gli organizzatori della marcia hanno presentato un elenco di proposte, tra cui l’obbligo di sottoporsi a un’ecografia per sentire il battito cardiaco del nascituro a partire dalla sesta settimana di gravidanza.

Dopo il voto di martedì all’Assemblea nazionale, l’emendamento dovrà essere approvato anche in Senato, dove, però, la situazione potrebbe essere ribaltata. Ma una cosa è certa, la proposta di legge a quel punto non potrà subire modifiche altrimenti l’iter dovrà ricominciare da capo. Il voto è previsto per la fine di febbraio.

(Foto Imagoeconomica)


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