Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, non risulta indagato per non aver cancellato le trascrizioni dei cosiddeti "matrimoni" gay contratti all’estero. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito delle trascrizioni delle nozze tra coppie omosessuali, aggiungendo che si tratta di un «fascicolo contro ignoti». Il capo della Procura ha così escluso «l’iscrizione sul registro degli indagati di Pisapia», come invece era stato diffuso nei giorni scorsi, ed è stato così sgomberato ogni dubbio su quello che è risultato essere solo un «equivoco».
Alla Procura di Milano era arrivato un esposto da parte di un’associazione di cittadini sulla mancata cancellazione, come richiesto dal prefetto. In seguito all’esposto il pubblico ministero Maria Letizia Mannella – che coordina l’inchiesta a fianco del procuratore capo Bruti Liberati – aveva chiesto una serie di acquisizioni documentali e contemporaneamente aveva disposto l’apertura di un fascicolo. Ma si tratta appunto di un procedimento «contro ignoti», viene ribadito dagli uffici giudiziari. Nei giorni scorsi lo stesso Pisapia aveva detto di essere indagato «per omissione in atti d’ufficio per non ever ottemperato alla richiesta del prefetto» di cancellare le trascrizioni dei matrimoni omosessuali contratti all’estero.
«Apprendo con piacere di non essere indagato, ma la sostanza non cambia». Lo ha detto Giuliano Pisapia. Il sindaco ha perfettamente ragione, per una volta siamo pienamente d'accordo con lui.
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