In una dichiarazione congiunta rilasciata il 17 gennaio i vescovi olandesi hanno dichiarato che «non vogliono negare a nessuno il sostegno e la forza di Dio. È possibile dire una preghiera per i singoli credenti che si trovano in una relazione irregolare». In poche parole, si esprime di fatto che nei Paesi Bassi, a differenza di quanto chiaramente indicato dalla Dichiarazione Fiducia Supplicans, non si benediranno le «coppie irregolari o dello stesso sesso». La dichiarazione olandese, infatti, ha una particolarità, un dettaglio che segna la differenza: si riferisce solo a singole persone appunto, utilizzando con attenzione la terza persona singolare per sottolineare il punto.
Mentre il cardinale Fridolin Ambongo, leader delle conferenze episcopali africane, nella lettera in cui ha comunicato la decisione congiunta dei vescovi esplicita chiaramente che in Africa non si faranno le benedizioni per le coppie “irregolari”, gli olandesi arrivano alla stessa conclusione ma lo fanno in modo più diplomatico. Così gli olandesi hanno preso le distanze dal coro entusiasta per Fiducia Supplicans che sale da Germania, Svizzera, Belgio, Austria, parte degli Stati Uniti, parte dell’Italia, parte della Spagna, ma nemmeno si sono schierati tra i nemici dichiarati.
In questo modo i vescovi dei Paesi Bassi hanno aggiunto che questa scelta di benedire solo le singole persone «chiarisce nella formulazione scelta che non si tratta di una benedizione o di una conferma di una relazione irregolare ed evita anche confusione con il matrimonio, che, secondo la Chiesa cattolica, può essere concluso solo tra un uomo e una donna». Molti hanno attribuito questa scelta olandese alla presenza del cardinale Wim Eijk, già primate d’Olanda, medico, bioeticista e teologo – firma più volte uscita sulla nostra rivista, l’ultima volta lo scorso settembre con un articolo sull’intelligenza artificiale (qui per abbonarsi) – che non ha mai nascosto le sue perplessità di fronte ad altre scelte del «nuovo paradigma» di teologia morale introdotto in questi anni nel dibattito ecclesiale.
Ma occorre sottolineare innanzitutto che questa dichiarazione, attenzione, non è firmata dal solo cardinale Eijk, bensì appunto da tutti gli 11 vescovi cattolici dei Paesi Bassi e attribuire tutta la responsabilità al porporato non è un’operazione giusta. Ancora una volta quindi affrontare il dibattito sulle possibili benedizioni extraliturgiche di coppie dello stesso sesso o “irregolari”, semplicemente con le categorie politiche di progressisti-conservatori non permette di cogliere la sostanza della questione.
Il rifiuto di procedere a queste nuove benedizioni introdotte dal neo prefetto all’ex Sant’Ufficio cardinale Victor Manuel Fernandez, non ha radici esclusivamente «culturali» o di contesto, ma si colloca in un dibattito dottrinale profondo che attraversa la chiesa intera. L’equilibrio e la diplomazia del comunicato emesso dai vescovi olandesi in un certo senso sanciscono proprio la posta in gioco. Non è quella di essere contro il Papa, né di voler rifiutare un giusto approccio pastorale, ma di affrontare una profonda linea di faglia che scuote la Chiesa da decenni. E Fiducia Supplicans in qualche modo, pur dicendo di non approvare le unioni extraconiugali, ha risvegliato l’attività sismica (Fonte foto: Imagoeconomica)
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