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1305. Il beato Giovanni Duns Scoto vince la disputa con i domenicani sull’Immacolata
NEWS 12 Settembre 2016    

1305. Il beato Giovanni Duns Scoto vince la disputa con i domenicani sull’Immacolata

Discorso finale di Duns Scoto alla disputa del 1305 sull'Immacolata Concezione, contro un domenicano che la negava: la vittoria è del Doctor subtilis.

“Duns Scoto” è un lungometraggio di 90 minuti in alta definizione girato nell’abbazia e nella tenuta di Montelabate di Perugia e sulla costa anconetana, opera dell'istituto religioso dei Francescani dell’Immacolata.

Scritto e diretto da Fernando Muraca, a partire dal libro di p. Stefano Maria Manelli, “Beato Giovanni Duns Scoto” pubblicato da Casa Mariana Editrice, il film esordisce con il drammatico momento nel quale il giovane professore francescano, fedele al Papa e integro di coscienza, si allontana dalla Sorbona per aver rinunciato a sottoscrivere il libello del re Filippo il Bello contro Bonifacio VIII. Il suo andare verso Oxford non è solo un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo poiché confiderà a un giovane novizio che lo accompagna, la storia della sua vocazione.

Nei flash back il ruolo di Duns Scoto bambino è interpretato dal piccolo Emanuele Maria Gamboni. Duns Scoto rientrerà pochi anni dopo a Parigi ove proseguirà il suo insegnamento di alto livello instaurando un ottimo rapporto con i suoi studenti, ma anche suscitando gelosie.

Gli sarà lanciato il guanto di sfida dai professori domenicani sulla dimostrabilità dell’Immacolata Concezione di Maria, teoria all’epoca ancora controversa. A modo di contro trama, la storia del nobile Luis (Sebastiano Colla), studente della Sorbona, che s’innamora di Maria una umile, ma bella e pia fanciulla, interpretata da Camilla Diana (S. Agnese di Assisi nel film Chiara e Francesco di Fabrizio Costa) alterna drammaticità e speculazione a momenti di umanità al quotidiano. Interessanti i dubbi e le idee eterodosse del giovane fra Guglielmo (di Occam) interpretato da Alessandro Chini, amorevolmente e puntualmente corretto proprio dal suo maestro Scoto.

Il film si conclude nell’apoteosi della vittoria di Duns Scoto riconosciuta dai legati papali nel corso della disputa teologica della Sorbona.