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Il culto «pastafariano». Di per sè viene da ridere, ma a pensarci bene c’è solo da piangere
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18 Aprile 2016

Il culto «pastafariano». Di per sè viene da ridere, ma a pensarci bene c’è solo da piangere

Dopo l’autorizzazione a celebrare matrimoni, ottenuta a dicembre scorso, in Nuova Zelanda si celebrano le prime nozze dei «pastafariani», seguaci del culto della Chiesa del mostro degli spaghetti volanti, riconosciuta nel Paese come organizzazione religiosa. La Chiesa, fondata nel 2005, è fondata sul culto dei pirati, considerati gli originali pastafariani, e sostiene che l’universo sia stato creato da un mostro di spaghetti volanti, che in paradiso ci sia un vulcano che erutta birra buona, mentre nell’inferno la birra è svaporata.

I pastafariani credono che il riscaldamento globale sia causato dalla scomparsa dei pirati dei mari, che Stato e Chiesa debbano mantenere separati i propri ruoli e che nelle scuole vada insegnata la teoria dell’evoluzione e non quella della creazione. Ci sono cultori di questa filosofia in diversi Paesi, compresi Italia e Germania: alcuni si sono battuti per ottenere il diritto a indossare il copricapo scolapasta per il passaporto e la patente. Nella foto, i primi sposi pastafariani Marianna Fenn e Toby Ricketts, nell’isola di Akaroa.

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