«L’hanno fatto di nuovo. È una sorta di mantra ossessivo ogni volta che hanno bisogno di una cortina fumogena per distrarre dai veri problemi che abbiamo e a cui applicano così goffamente e insidiosamente il loro governo tortuoso». È questo l’attacco della lettera che monsignor Jesús Sanz Montes, arcivescovo di Oviedo, ha scritto in risposta all’attacco tutt’altro che metaforico che il governo socialista ha messo in atto contro la Chiesa cattolica, e non è il primo. L’esecutivo Sanchez ha infatti da poco annunciato un piano contro gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. L’infondato assunto di partenza, che denuncia chiaramente le intenzioni del governo, è che la pedofilia sia appannaggio esclusivo degli ecclesiastici, un morbo orribile che attecchisce solo tra loro.

Nessuna giustificazione nemmeno se di casi se ne contassero solo poche unità in due millenni di storia; ma nemmeno l’accettazione supina di un’accusa tanto ingiusta per la Chiesa e soprattutto tanto pericolosa per le vittime, già colpite o potenziali, di abusi pedofili. Come riporta CNA, che ha ripreso ACI Prensa, «secondo il prelato, l’esecutivo del paese “ha cercato di concentrarsi in modo parziale e manipolativo sul problema della pedofilia come qualcosa attribuibile solo alla Chiesa cattolica, (…) e lascia non protetta la maggioranza di coloro che hanno subito questo terribile flagello”».

Come cristiani siamo feriti profondamente da ogni singola storia di abuso e violenza, soprattutto perché compiuta da uomini che per vocazione avrebbero dovuto rendere visibile e credibile l’amore di Cristo, in particolare ai piccoli e agli innocenti. Il mistero del male resta, in tutta la sua terribile sebbene limitata potestà. Ciò che l’arcivescovo invita i fedeli a fare è vigilare per difendersi dalle «informazioni ingannevoli, di parte o false e a dire umilmente quanto bene facciamo come comunità cristiana, riconoscendo allo stesso tempo gli errori, chiedendo perdono e accompagnando le vittime». Cosa sta facendo il resto della società per liberarsi di questa piaga? Cosa fanno i leader di governo e quanti hanno responsabilità in diversi ambiti per difendere i bambini?

A quanto pare niente o poco, e quel poco male, se consiste nel dirottare tutta l’attenzione contro la Chiesa. Nello stesso documento, intitolato Il sonaglio accusatore, monsignor Jesús Sanz Montes fa un passo ulteriore, mostrando le forme di violenza pervasiva e subdola a cui il governo espone tutto il popolo attaccando l’identità umana alla sua radice: ha falsificato «l’identità della persona umana […], finanziando con denaro pubblico e programmi governativi l’indottrinamento che distrugge l’antropologia nella sua identità maschile e femminile». Addirittura, agitandosi sotto le insegne del femminismo più estremo, non fa che esacerbare la violenza contro le donne.