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Il Timone di novembre. Dalla «scomparsa» delle suore, a Caravaggio, a una fede che «sa giudicare»
NEWS 6 Novembre 2017    

Il Timone di novembre. Dalla «scomparsa» delle suore, a Caravaggio, a una fede che «sa giudicare»

Da oggi è in distribuzione Il Timone n° 167. Oltre alla versione cartacea l'offerta editoriale si è arricchita per una lettura della rivista da PC, smarthphone e tablet, grazie anche a una app personalizzata per iPhone, iPad o Android.

Il primo piano si occupa dell’esproprio dei figli. Una serie di norme e regole, dalla (ri)educazione sessuale a scuola, allo smartphone in classe, per cui lo Stato erode spazi di libertà educativa alle famiglie. Con il caso dei vaccini, quello delle mense scolastiche, fino alla fabbrica dei figli con l’utero in affitto, oggi i bambini vengono sempre più sottratti ai genitori. Invece, la dottrina sociale della Chiesa, come scrive monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, intende la famiglia come cellula fondamentale della società, prima responsabile dell’educazione dei figli. Dal punto di vista della fede i bambini offrono agli adulti l’esempio di come si deve tenere fisso lo sguardo verso Dio, «tutti», scrive padre Serafino Tognetti, «siamo chiamati a farci bambini di fronte al Padre».

«Arrivederci sorelle», è il dossier che si occupa del crollo vocazionale delle religiose. Ci sono “sempre meno suore”, scrive Lorenzo Bertocchi, citando Toto Cutugno nella celebre L’italiano del 1983. Le statistiche sono impietose, tali per cui si potrebbe ipotizzare quasi un’estinzione delle suore verso il 2050. In questi ultimi decenni scuole, ospedali, orfanotrofi, missioni, parrocchie, hanno perso l’apporto insostituibile delle consacrate, al punto, scrive Riccardo Cascioli, che a farne le spese (anche dal punto di vista economico) sono le famiglie, i figli, la società. Tuttavia il ruolo delle religiose per la Chiesa è vitale, Giulia Tanel è andata in giro per monasteri per cercare di capire come mai alcuni ordini e istituti vadano in controtendenza rispetto al deserto vocazionale. Ci sono ancora segni di speranza.

Fino al 28 gennaio a Milano è aperta la mostra “Dentro Caravaggio”, un artista spesso interpretato come “maledetto” e, invece, come scrive a pagina 23 l’esperto Rodolfo Papa, è notevole la sua opera morale e religiosa. La sua è stata un’opera in grado di «rappresentare la fede cattolica come presente e reale».

Il chitarrista di Claudio Chieffo, Fabrizio Scheda, racconta al Timone la sua esperienza di vita con il grande cantautore forlivese, morto dieci anni fa nell’agosto del 2007. I testi delle canzoni di Chieffo secondo Paola Scaglione sono poesia, degni di un vero artista italiano che non merita altre etichette.

In Brianza c’è stata la prima sposa single italiana, Laura, quarantenne insegnante di fitness, si è sposata con se stessa. «Laura dai», consiglia Costanza Miriano, «divorzia», perché abbiamo tutti un gran bisogno di essere amati, ma da soli non siamo felici. Aldo Maria Valli, invece, commenta le due lezioni magistrali che i cardinali Gerhard L. Müller e Carlo Caffarra hanno lasciato nel settembre scorso ai lettori del Timone e della Nuova Bussola Quotidiana, insegnandoci che «la fede sa giudicare». Mentre Andrea Zambrano intervista Antonio Socci sul suo ultimo libro sull'Inferno di Dante e sul suo valore apologetico anche e soprattutto per il tempo di oggi.

Come sempre ci sono le pagine di filosofia e di apologetica. Non mancano le rubriche, a partire da quelle storiche, “Vivaio”, di Vittorio Messori, “La versione di Barra”, del fondatore della rivista Gianpaolo Barra, “Il Kattolico” di Rino Cammilleri, e “Don Camillo sul crinale” di Lorenzo Bertocchi, in cui il prete esiliato sull’Appennino è alle prese con uno squadrono di badanti polacche. Due novità tra le rubriche: “Matita blu” che questa volta sottolinea la dolce eutanasia del cattolicesimo presente in alcune opere del regista Ermanno Olmi, e le “Parole proibite” affidate alla penna di Andrea Zambrano.

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