Non abbiamo fatto in tempo ad affermare, in piena coscienza e totale avvertenza, che dovrebbe essere lecito e più che opportuno vietare l’ostentazione esibizionistica e provocatoria di artifici palesemente blasfeme, gratuitamente offensive e palesemente stupide spacciati per “arte” come la famosa opera di Andres Serrano esposta ad Ajaccio, in Corsica, che un altro esempio di dissacrazione malevola e molesta guadagna gli onori delle cronache. È la foto di una donna nuda e obesa che calpesta delle icone raffiguranti Gesù e Maria. Con essa è stata realizzata la locandina pubblicitaria dell'Internazionale d’Arte Lgbte che, organizzata dall’Associazione Koinè in collaborazione con la Fondazione Artevision, sarà ospitata al Palazzo Civico di Torino dall’ 8 al 17 settembre a Palazzo Civico con un patrocinio del comune prima concesso e adesso ritirato per via dello scalpore suscitato.
La sigla LGBTE che compare nel nome della rassegna sta per «La Grande Battaglia Trova Esito», ma viene spontaneo ed è lecito domandarsi di quale batatglia si trattim, visto che anche un cieco si accorgerebbe del suggestivo e ammiccante rimpattino linguistico-grafico-sonoro tra la sigla LGBTE del nome dell’iniziativa e l’oramai famosa nonché piuttosto modaiola sigla LGBT che sta per lesbo-gay-bisex-trans. Inoltre, come si apprende dal sito ufficiale dell’iniziativa, «l’evento continua la sua opera di contaminazione artistica» (sic), «coinvolgendo nuovi artisti» (sic) «italiani ed internazionali sul tema “SALIGIA”», un vocabolo che compare anche sulla succitata locandina blasfema e che è nientemeno che l’«acronimo dei sette vizi capitali», vale a dire il «filo conduttore della rassegna 2014 e titolo dell’esposizione». Per chi non li ricordasse, “catechisticamente” il sito sottolinea che si tratta di «Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia, incatenati nella parola S.A.L.I.G.I.A» , così che «ogni opera d’arte» (sic) «presentata» ‒ «arti visive, scultura, video art, installazioni, performance» ‒ «dovrà ispirarsi al tema della manifestazione».
Si domandano infatti gli organizzatori: «La Superbia è veramente la radice di tutti i mali? Ogni vizio è strettamente connesso al successivo in una sorta di catena? Quali sono i vizi capitali della società contemporanea? I vizi capitali sono necessariamente negativi?». Dubbi sulle risposte? Per questo è data «la parola agli artisti». Stante che poco sopra i vizi capitali sono definiti «malattie dello spirito» parrebbe d’intendere che solleticare, stuzzicare, rappresentare e magari anche coltivare o persino contrarre volontariamente questi morbi sia, vista la locandina, “bene”…
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