È il gioco del rispetto, sottinteso quello di genere, che si applica in un asilo di Trieste. I piccoli, dai 3 ai 6 anni, sono invitati a disegnare i genitori che si scambiano i ruoli: il papà che fa il casalingo, la mamma che fa l'idraulico. Non solo: si scambiano tra di loro anche i vestiti, le femmine fanno il principe azzurro, i maschietti la principessa. Si tratta del progetto ludico-educativo a cura della regione Friuli Venezia Giulia intitolato "Pari o dispari, il gioco del rispetto". Pare poi che gli insegnanti potranno riprendere filmando tutto quanto succede in classe. In realtà fino a oggi si è trattato di un esperimento in quattro scuole, ma adesso si parte con 45 classi su base regionale. Va detto che l'attività è facoltativa, non obbligatoria: insegnanti e genitori possono decidere di non praticarla. Intanto la diocesi di Trieste ha commentato negativamente: "È il tentativo, occultato ma evidente non tanto di insegnare il rispetto tra persone, ma d'indurre la nota ideologia del gender". Gli asili riceveranno dei questionari da far compilare alle maestre del tipo: "Quanto è diffuso l'uso del rosa, fucsia, blu e nero?". "Quali giochi genderizzati, come passeggini e cosmetici, sono presenti?". "Capita che i maschi provino travestimenti?". Anche i bambini dovranno rispondere: "Come si può distinguere un bambino o una bambina? C'è qualcosa che non è permesso indossare?".
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