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Italia in rotta. Boom di divorzi in nome della legge, esito funesto di 50 anni di «scelte religiose»
NEWS 12 Giugno 2017    

Italia in rotta. Boom di divorzi in nome della legge, esito funesto di 50 anni di «scelte religiose»

di Alfredo Mantovano
sul sito di «Alleanza Cattolica»

 

Dal 2008 al 2014 per ogni 1000 matrimoni celebrati in Italia vi sono state in media 300 separazioni, con un trend in costante crescita: dalle 286 del 2008 alle 320 del 2014. La tendenza dei divorzi si è mantenuta, in parallelo, più regolare, attorno a quota 180. Nel 2015 le due linee registrano un balzo: le separazioni dalle 320/1000 del 2014 a 340, i divorzi da 180/1000 del 2014 a 297! Come si spiega quest’incremento del 60% in appena dodici mesi? Si spiega perché nel 2014 il Parlamento ha varato le norme – contenute in due leggi distinte – sul divorzio breve e sul divorzio facile: con riduzione fino a sei mesi dall’azione di separazione del termine per chiedere il divorzio, e senza necessità del giudice, se le parti concordano: basta andare dall’avvocato o in municipio. Vi sarà stata pure una quantità di separazioni in attesa, che con le nuove disposizioni sono state trasformate in divorzi.

Resta il fatto che un istituto – la separazione – che in teoria potrebbe indurre, prendendo le distanze dal contesto di crisi, a un ripensamento, e quindi svolgere una funzione terapeutica sul legame della coppia, è diventata in via definitiva ed esclusiva il timbro per ottenere il divorzio. Dedicato a chi nega che le leggi influiscano il costume: e a chi predica che la formazione delle coscienze è rimedio unico contro lo stravolgimento dei fondamenti della nostra vita quotidiana. La legge incide, eccome. Chiamare a ragione chi la promuove e la vota non è alternativo, bensì complementare, rispetto alla formazione delle coscienze. Sono almeno 50 anni che “scelte religiose” concorrono a regalarci disastri prima normativi, poi sociali.