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Janina Jandulska, “martire del Rosario” in Unione Sovietica
NEWS 26 Novembre 2019    di Giulia Tanel

Janina Jandulska, “martire del Rosario” in Unione Sovietica

Il suo nome è Janina Jandulska (foto a fianco), ed è considerata una “martire del Rosario”. Donna ucraina condannata a vivere sulla sedia a rotelle, nel 1937 venne accusata dal regime comunista sovietico, votato all’ateismo e attivamente impegnato a sopprimere ogni forma di devozione che esulasse dalla propria ideologia, di «dirigere un’associazione politica sovversiva». In realtà l’unica “colpa” di Janina, all’epoca dei fatti trentenne, era quella di avere ospitato nella propria casa, a Wierzboviec, un gruppo di preghiera legato all’iniziativa del “Rosario vivente”.

Arrestata, la giovane fu interrogata dal Pubblico ministero. Ecco il dialogo, riportato dal NCR:

PM: «Sei a capo del Rosario?»

JJ: «Sì, sono il capo del Rosario vivente. Ma non è un’organizzazione, preghiamo semplicemente Dio»

PM: «Quanti siete?»

JJ: «Quindici»

PM: «Quindici! E dici che non è un’organizzazione. Chi ti ha reclutato e chi ti manda indicazioni?».

Il procuratore non accettò la risposta di Janina secondo cui il Rosario vivente si riuniva semplicemente per pregare Dio; e, in ogni caso, le ricordò: «Ma non c’è Dio!»

JJ: «Per te non c’è Dio, ma per noi Dio esiste».

Il pubblico ministero guardò la povera donna disabile di fronte a lui e, forse con gioia, sottolineò: «Ma ora sei qui (quindi) chi ti sostituirà?»

JJ: «Qualcuno che crede in Dio».

Pochi giorni dopo questo dialogo, la madre di Janina venne informata che la figlia era morta per «un’infezione al fegato». In seguito, tuttavia, emerse che la donna era stata uccisa con un colpo di pistola. E questo per non aver abiurato la fede, il che fa di lei una martire.

Ancora oggi, anche se il dato è poco noto, sono moltissimi i cristiani perseguitati nel mondo, con un numero crescente di Paesi coinvolti: «secondo una ricerca dell’Aid to the Church in Need [Aiuto alla chiesa che soffre, ndR]», infatti, «quasi 300 milioni di cristiani nel mondo – o 1 su 7 – vivono in un paese in cui subiscono qualche forma di persecuzione, come arresto arbitrario, violenza, una vasta gamma di violazioni dei diritti umani e persino omicidio» e «il Pew Research Center ha riferito che il numero di Paesi in cui i cristiani sono soggetti a un certo numero di restrizioni imposte dal governo e vi è un’ostilità comunitaria è passato da 108 nel 2014, a 128 nel 2015, a 143 nel 2017».

Accanto a questo, è poi interessante rimarcare l’importanza della recita quotidiana del Santo Rosario, specialmente in famiglia e con i bambini. Questo perché, secondo le parole pronunciate dal Demonio stesso nel corso di un esorcismo condotto da un sacerdote milanese lo scorso 7 ottobre: «Quella corona mi distrugge» e «A ogni Ave Maria mi scoppia il cervello». Nonostante infatti sia «una preghiera semplice», chi la recita «si unisce alla vita di Cristo e di Maria e a me mi scoppia il cervello sentire quella cantilena, non la sopporto». Infatti, continua Belzebù, Maria «ama questa preghiera e chi lo prega in famiglia ha una protezione particolare da Lei. Io non posso entrare in quella casa, non mi è stato dato il permesso. Perché la potenza del Santo Rosario in famiglia mi schiaccia. […] Bisognerebbe farlo con i bambini, imparare loro questa preghiera, prima che arrivo io a disturbare, perché io poi gli rubo la purezza».


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