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NEWS 15 Giugno 2022    di Federica Di Vito

Kamala Harris incontra (ancora) gli attivisti pro-aborto

La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, martedì ha riunito una di quelle tavole rotonde da brividi. Ha discusso infatti con gli attivisti pro-choice per discutere sulle misure da adottare in vista dell’annunciata abrogazione da parte della Corte suprema della Roe v. Ware.Esperti legali e tecnici hanno così confermato insieme alla Harris il «continuo impegno dell’amministrazione Biden per la piena legalizzazione dell’aborto».
Questo infatti è stato il terzo incontro da quando a maggio si era cominciato a parlare di una possibile abrogazione della Roe per tutelare i bambini non ancora nati. Ma passiamo al discorso di apertura della Harris inneggiante alla libertà e all’autodeterminazione: «Penso che tutti crediamo e sappiamo che la nostra nazione è stata fondata su alcuni principi che ci stanno a cuore: libertà e autodeterminazione». Per poi proseguire: «E penso che tutti questi principi siano in gioco quando guardiamo alla bozza di sentenza».

Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che l’incontro si è concentrato sull’impatto pratico dell’abrogazione della Roe su questioni come la privacy, la contraccezione e la fecondazione in vitro (IVF). Gli ospiti della Harris includevano i professori della New York University School of Law Peggy Cooper Davis e Melissa Murray, il professore della Harvard Law School Glenn Cohen, il professore della UC Irvine Law School Michele Bratcher Goodwin, la professoressa della University of Michigan Law School Leah Litman e i leader del Brennan Center for Justice. Un funzionario della Casa Bianca ha detto che l’amministrazione Biden vuole costruire una forte coalizione di sostenitori dell’aborto per lavorare insieme su una risposta alla probabile sentenza.

C’è da dire che la Harris si sta dando da fare su tutti i fronti. La scorsa settimana ha tenuto un incontro con i leader religiosi pro-aborto e, a metà maggio, con gli operatori dell’aborto per discutere possibili misure per mantenere gli aborti legali e disponibili. Harris ha affermato che l’amministrazione Biden sostiene l’aborto “senza restrizioni”, ovvero l’uccisione di bambini non ancora nati per qualsiasi motivo fino alla nascita, per di più pagata dai contribuenti. E poi, per non farci mancare niente, ha anche affermato che il ribaltamento della Roe avrebbe portato in futuro al divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso e della contraccezione.

Ha tutto un suo senso logico se alla base si pone l’idea che abortire un bambino non ancora nato significa rispettare il «il diritto a vivere e ad amare». Certo, basta che a vivere e ad amare non sia quel bambino, poi tutto è lecito.


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