Se la fede fosse una cosa privata da tenere rinchiusa entro quattro mura, non sarebbe avvenuto a giugno lo storico ribaltamento della Roe v. Wade. L’autore del parere decisivo che ha portato a quella sentenza è Samuel Alito, figlio di immigrati italiani, nato in una famiglia cattolica a Trenton, nel New Jersey. Si è laureato alla Princeton University e alla Yale Law School. Dopo aver ricoperto posizioni per il Dipartimento di Giustizia e come procuratore generale degli Stati Uniti per il distretto del New Jersey, è stato nominato alla Corte Suprema dal presidente George W. Bush, posizione che ricopre dal 2006. Martedì, in una conferenza agli studenti di giurisprudenza della Catholic University of America (CUA), il giurista ha sottolineato quanto sia centrale la sua fede per servire nella più alta corte del Paese.
«La fede di una persona modella che tipo di persona è», ha detto Alito, aggiungendo che «dovrebbe anche influenzare il modo in cui tratti [le persone] quando rivesti il ruolo di giudice». La conferenza inaugurale di Alito è stata tenuta all’apertura del nuovo progetto di Cua sull’originalismo costituzionale e la tradizione intellettuale cattolica (Cit), un programma pensato per gli studenti della Columbus School of Law. Quest’ultimo indaga il rapporto del cattolicesimo con il costituzionalismo americano, concentrandosi sui dottori della Chiesa come sant’Agostino e Tommaso d’Aquino e su pensatori laici come Aristotele e Cicerone. Il professore J. Joel Alicea, che dirige il programma, ha detto nella dichiarazione di apertura della conferenza che la scuola crede che la tradizione intellettuale cattolica «può aiutarci ad analizzare a fondo le sfide del nostro tempo».
Durante la conferenza una studente ha domandato al giudice Alito come la sua fede personale abbia influenzato la sua vita professionale e la sua risposta chiarisce come religione e vita reale sono legate dagli effetti concreti che decisioni come quelle di un giudice hanno sulla società: «I giudici colpiscono le persone – indirettamente, ma a volte in modo molto potente, attraverso le loro decisioni. È importante tenere presente che queste decisioni non sono solo discussioni astratte. Hanno un impatto reale sul mondo e devi tenerlo a mente». Nel parere della decisione Alito ha definito la Roe «vergognosamente sbagliata e in rotta di collisione con la Costituzione dal giorno in cui è stata decisa» e ha poi concluso con questa affermazione: «L’aborto presenta una profonda domanda morale». (Fonte Fonte foto)
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