La Germania – è notizia delle scorse ore – sta pensando di chiudere i confini con la Polonia e anche con la Repubblica Ceca, ripristinando almeno temporaneamente i controlli alla frontiera, per fermare gli ingressi irregolari di migranti nella nazione. Questo atteggiamento di chiusura, unitamente a quello non certo più tenero nei confronti dell’Italia (con anche il supporto alle Ong che traghettano i migranti sulle nostre coste), ha portato il vice di Matteo Salvini, Andrea Crippa, ad ipotizzare che vi sarebbe da parte tedesca in particolare verso il nostro Paese un piano di destabilizzazione.
«Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male», ha per l’esattezza detto Crippa, «ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici». Ora, quali che siano le effettive intenzioni di Berlino, una cosa è certa: l’anno prossimo ci saranno le elezioni europee e anche i tedeschi iniziano ad essere stanchi di accogliere migranti; anzi, per la verità pure molto stanchi. Questo almeno viene da pensare alla luce di un nuovo sondaggio effettuato dall’istituto Insa-Consulere, che ha condotto una interessante indagine per conto del Tagespost.
Ad oltre 2.000 tedeschi infatti (2.003 per l’esattezza) dal 22 al 25 settembre scorso è stato richiesto un parere sulla frase secondo cui «la Germania può integrare con successo più rifugiati». Ebbene, i risultati sono risultati assai netti. Una netta maggioranza di cittadini – il 64% – si è infatti detta scettica circa la possibilità che il loro Paese possa «integrare con successo più rifugiati»; il 21% si dice invece possibilità, il 13% non ha un’idea chiara e i restanti non hanno fornito alcuna informazione. Una fascia di età dove queste differenze sono risultate più contenute è quella giovanile.
Gli intervistati interpellati tra i 18 e i 29 anni sono infatti parsi più indecisi, anche se pure in quella fascia d’età, se da un lato il 34% ritiene possibile accogliere e integrare altri migranti, dall’altro a prevalere – con il 44% – sono quelli invece perplessi. Degno di nota è inoltre risultato il fatto che questo senso di preoccupazione e di scetticismo verso la possibilità per la Germania di «integrare con successo più rifugiati» sia risultato sostanzialmente trasversale nel Paese, essendo cioè stato riscontrato in percentuale analoga sia nella parte Est che in quella Ovest.
Se si considerano i singoli partiti le differenze sul tema migranti, prevedibilmente, ancora più nette risultano invece le divergenze. Il tema però, qui, è generale, e riguarda quello che si diceva poc’anzi, vale a dire un senso di chiusura che anche nel Paese economicamente più importante d’Europa si sta facendo largo sul tema migranti. Se a ciò si aggiunge anche l’atteggiamento della Francia – che di migranti non ne vuole accogliere e li respinge alle frontiere, bacchettata pure dalla Corte di Giustizia Ue -, viene da porsi un dubbio: l’Europa intera si è forse davvero stancata di accogliere? E sì, perché continua a lasciar sola l’Italia a gestire un’emergenza, quella degli sbarchi, le cui conseguenze poi pesano su tutto il Vecchio Continente? (Foto: Imagoeconomica).
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