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La predica corta della domenica – Dalla paura, alla certezza
NEWS 5 Giugno 2022    di Don Andrea Rusconi

La predica corta della domenica – Dalla paura, alla certezza

Pentecoste (Gv 14,15-16.23-26)

«All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva». Con questo incipit dell’enciclica Deus Caritas Est di Benedetto decimosesto possiamo realmente entrare nella dinamica proposta dalla liturgia della solennità di Pentecoste.

E’ necessario passare dalla confusione totale derivante dalla pretesa dell’uomo di voler raggiungere Dio attraverso uno sforzo materiale, un tentativo di “ingabbiarlo” secondo solo la propria ricerca come ci dimostra l’esperienza della torre di Babele («confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro» Gen 11,1-9), alla chiarezza e certezza che scaturì della Pentecoste che opera invece una “ricomposizione delle lingue” nell’unico e fondamentale significato, ad opera dello Spirito Santo («come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?» At 2,1-11).

L’Avvenimento della Pentecoste è questa consapevolezza grata, maturata nel tempo, che ci rende partecipi e protagonisti della stessa genialità che dalla Santissima Trinità opera e genera noi continuamente alla Fede

Dalla paura, alla certezza, al vanto: questo fenomeno sociologicamente identificabile dei cristiani fa realmente impazzire di gelosia il maligno e i suoi satelliti come su Gesù si è accanita tutta la cattiveria del maligno, fino al suo umano annientamento.

Per questo Gesù, nel vangelo di Giovanni, rassicura i suoi discepoli con queste parole: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre».


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