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La riforma della curia romana spiegata facile (e possibili nuove nomine a breve)
NEWS 6 Giugno 2022    di Lorenzo Bertocchi

La riforma della curia romana spiegata facile (e possibili nuove nomine a breve)

Ieri, domenica di Pentecoste, è entrata in vigore la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium che riforma la struttura della Curia Romana dopo una lunghissima fase di gestazione durata quasi 9 anni. Presto, forse prestissimo, forse oggi stesso, lunedì 6 giugno, seguiranno una serie di nuove nomine, perché il nuovo organigramma esige la nomina o conferma di alti responsabili, anzitutto ai vertici dei Dicasteri.

La Praedicate Evangelium sostituisce la precedente Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, che risaliva al 1988, ed è stata presentata il 19 marzo scorso come frutto del lavoro del Consiglio dei Cardinali per la riforma di Curia, il famoso G7, istituito dal Papa il 28 settembre 2013. Si tratta certamente dell’atto più atteso di papa Francesco, il papa «venuto quasi dalla fine del mondo» che ha ricevuto durante il conclave che lo ha eletto questo preciso mandato di riformare la curia romana. La chiave di lettura del lavoro è un cavallo di battaglia di Francesco: «conversione missionaria della Chiesa».

COSA CAMBIA: DENOMINAZIONE E NUMERI

Le nuove «strutture» della curia romana si chiameranno Dicasteri e non più Congregazioni e saranno 16 anziché 21. Con i Dicasteri restano in piedi la Segreteria di Stato, «Segreteria papale», e gli Organismi di Giustizia, gli Organismi Economici e gli Uffici.

COSA CAMBIA: RUOLO DELLA SEGRETERIA DI STATO

Recentemente, con il motu proprio chiamato “Una migliore organizzazione” (dicembre 2020), la Segreteria di Stato ha già perso la sua autonomia finanziaria e così la sua centralità, come era stata pensata da papa Paolo VI, appare ridimensionata nei fatti. Resta invariata la sua organizzazione interna, si dice che viene retta «dal Segretario di Stato», senza specificare che sia un «cardinale».

COSA CAMBIA: ORDINE GERARCHICO TRA I DICASTERI

Se fino a ieri al vertice degli uffici di curia era da sempre la Congregazione per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Ufficio, ora in cima si trova il neo Dicastero per l’Evangelizzazione, direttamente presieduto dal Papa con due pro-prefetti nelle sezioni in cui è diviso. In questo nuovo dicastero vengono così accorpati la Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli – ex Propaganda Fide – e il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Segue quindi il Dicastero per la dottrina della fede suddiviso in due sezioni, quella Dottrinale e quella Disciplinare. Presso questo Dicastero sono istituite la Pontificia Commissione Biblica e la Commissione Teologica Internazionale e la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, istituita da Francesco il 22 marzo 2014. Quest’ultima opererà con norme proprie e avrà un presidente e un segretario proprio.

Al terzo posto, per così dire, viene istituito il Dicastero per la carità, una «promozione» di fatto di quello che prima era un semplice ufficio, l’Elemosineria Apostolica, che tanto abbiamo visto in azioni in questi anni con l’opera dell’elemosiniere cardinale Konrad Krajewski.

Il nuovo Dicastero per la Cultura e l’Educazione accorpa l’ex Pontificio Consiglio della Cultura e quella che era Congregazione per l’Educazione Cattolica, coordinerà anche l’attività di alcune Accademie Pontificie: la Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon; la Pontificia Accademia Romana di Archeologia; la Pontificia Accademia di Teologia; la Pontificia Accademia di San Tommaso; la Pontificia Accademia Mariana Internazionale; la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum; la Pontificia Accademia di Latinita’.

Sostanzialmente invariate le competenze negli altri dicasteri: Dicastero per le Chiese orientali, Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Dicastero delle Cause dei Santi, Dicastero per i Vescovi, Dicastero per il Clero, Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (che accorpa le competenze che erano del Pontificio consiglio per i Laici e di quello per la famiglia e della Pontificia accademia per la vita), Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (che già aveva accorpato il Pontificio consiglio della giustizia e della pace, “Cor unum”, quello della Pastorale per i migranti e gli Itineranti e quello della Pastorale per gli Operatori sanitari), Dicastero per i Testi legislativi, infine, il Dicastero per la comunicazione (già ampiamente rimaneggiato e configurato nel corso di questi anni di pontificato di papa Francesco e con alla guida un Prefetto laico, Paolo Ruffini).

GLI ORGANI DI GIUSTIZIA

Sono la Penitenzieria apostolica, il Supremo tribunale della segnatura apostolica (per questo organo si prevede esplicitamente che sia retto da un cardinale) e il Tribunale della Rota romana.

GLI ORGANI PER L’ECONOMIA

Già introdotti con precedenti interventi di papa Bergoglio, sono: il Consiglio per l’economia; la Segreteria per l’economia; l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa); l’Ufficio del revisore generale; la Commissione di materie riservate; il Comitato per gli investimenti. Per l’Apsa, organismo titolare dell’amministrazione e della gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Santa Sede, la novità è che si potrà avvalere dell’attività strumentale dell’Istituto per le Opere di Religione (Ior).

ALTRI ORGANISMI DELLA CURIA ROMANA

Se per la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II erano due, ora con la costituzione entrata in vigore ieri sono tre: la Prefettura della casa pontificia; l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice; il Camerlengo di Santa romana Chiesa.

COSA RESTA DA FARE

Si attende la redazione di un nuovo Regolamento generale della Curia Romana, nonché di quelli interni alle istituzioni vaticane. Inoltre, alcune novità introdotte rendono necessario mettere mano anche ad alcune norme per lo svolgimento del conclave.

VALZER DI NOMINE IN VISTA

Presto, forse prestissimo, forse già oggi, lunedì 6 giugno, sono in vista una serie di nuove nomine per il nuovo assetto. Hanno già superato i 75 anni i prefetti delle vecchie Congregazioni (ora Dicasteri) per la Dottrina della fede, cardinale Ladaria Ferrer, per le Chiese orientali, cardinale Leonardo Sandri, per i Vescovi, cardinale Marc Ouellet, per i Consacrati, cardinale João Braz de Aviz, per l’Educazione cattolica, cardinale Giuseppe Versaldi, per il Servizio umano integrale, cardinale Michael Czerny, nonché il Penitenziere maggiore, cardinale Mauro Piacenza.

(foto Imagoeconomica)


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