Gabriele Kuby, la sociologa tedesca ex sessantottina convertita al cattolicesimo, autrice di Gender revolution. Il relativismo in azione (Cantagalli, Siena 2008), amica di Benedetto XVI, afferma – in una intervista al settimanale Tempi ‒ che dietro la rivoluzione sessuale globale «si cela una strategia delle élite di potere, dall'Onu all'Unione Europea, all'alta finanza».
E prosegue spiegando che quando dice Onu e Unione Europea intende «l'intera rete di impenetrabili sotto organizzazioni: di queste fanno parte gruppi industriali globalizzati, grandi fondazioni come Rockefeller e Guggenheim, persone molto ricche come Bill e Melinda Gates, Ted Turner e Warren Buffett, o grandi Ong come la International Planned Parenthood Federation e l’Unione internazionale delle lesbiche e degli omosessuali (Ilga). Tutti questi soggetti lavorano nei livelli superiori della società avendo a disposizione enormi risorse economiche, e tutti hanno un interesse comune: ridurre la crescita della popolazione su questo pianeta. L'aborto, il controllo delle nascite tramite contraccettivi, la distruzione della famiglia: tutto questo serve lo scopo della creazione di un nuovo ordine mondiale».
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