di padre Henry Vargas Holguín
Prima di tutto guardiamo cos'è l'altare. In primo luogo ed essenzialmente, è in sé un segno di Cristo che è Sacerdote, Vittima e Altare del proprio sacrificio. Per questo è riverito e rispettato in ogni momento. L'altare è anche il punto di unione tra la liturgia temporale e quella eterna, tra la liturgia terrena e quella celeste.
L'altare è il luogo fisso in cui si offre il santo sacrificio della Messa, è l'ara in cui si realizza sacramentalmente il sacrificio della Croce, è la tavola del Signore intorno alla quale si riunisce il Popolo di Dio per partecipare alla Messa; rappresenta Cristo, per questo il sacerdote lo bacia quando arriva e quando se ne va.
Da qui bisognerebbe distinguere tra il presbiterio (la parte della chiesa sulla quale è l'altare, in genere elevata rispetto al resto della pianta) e l'altare, che ne occupa il posto centrale. Nel presbiterio, durante la Messa, devono trovarsi i ministri ordinati (vescovi, sacerdoti e diaconi) e gli accoliti istituiti (inclusi i ministri laici e/o i chierichetti).
Ciascuno si muoverà in base alle proprie funzioni e al momento opportuno. Dal momento in cui inizia la preghiera eucaristica fino a prima della distribuzione della Comunione, saranno in principio – solo ed esclusivamente – accanto all'altare i ministri ordinati. I servitori dell'altare si avvicinano e si allontanano in base alla propria funzione.
“Se manca l’accolito istituito, si possono designare, per il servizio dell’altare in aiuto al sacerdote e al diacono, altri ministri laici” (Istruzione Generale del Messale Romano, n. 100). Sia l'accolito istituito che i ministri laici (che possono essere giovani o bambini che possono essere chiamati chierichetti) saranno chiamati servitori dell'altare.
“I compiti che l’accolito può svolgere sono di vario genere; molti di essi si possono presentare contemporaneamente. Conviene quindi distribuire i vari compiti tra più accoliti; se però è presente un solo accolito, svolga lui stesso gli uffici più importanti, e gli altri vengano distribuiti tra più ministri” (IGMR 187).
Chi non deve stare all'altare?
È ovvio che non devono stare nel presbiterio né al lato dell'altare durante tutta la Messa coloro che non hanno alcuna funzione liturgica. Chi? Nessun fedele, incluso il sacrestano, il commentarista, il salmista, i fotografi, eccetera.
I cantori e i musicisti devono stare nel coro della chiesa o in una cappella vicina al presbiterio e restarvi durante tutta la celebrazione eucaristica. I lettori e quanti si incaricano della preghiera dei fedeli devono far parte dell'assemblea e avvicinarsi all'ambone per il loro servizio, e dopo averlo svolto devono tornare ai propri posti.
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