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Le apparizioni Mariane
NEWS 29 Novembre 2017    

Le apparizioni Mariane

di  Rosanna  BRICHETTI MESSORI

Né scetticismo aprioristico, né facile credulità. Le Apparizioni sono un dono che Dio ci fa tramite Maria e come tale dobbiamo accoglierlo con gioia e attenzione.

Le Apparizioni mariane: un fenomeno singolare che periodicamente si ripete nella cristianità fin dalle sue origini. Due studiosi tedeschi hanno cercato di documentare l'entità e le caratteristiche degli eventi prodigiosi raccogliendo in un Dizionario, pubblicato di recente anche in Italia, oltre novecento Apparizioni, La prima fu quella per confortare l'apostolo Giacomo sul¬le rive dell'Ebro, nel 41 d.C.; ma, in realtà, a quel tem¬po la Madre di Gesù era ancora viva e dunque sareb¬be meglio parlare di traslazione: gli Angeli portarono in volo Maria da Gerusalemme dove ancora abitava e deposero sopra una colonna quella che da allora ver¬rà ricordata come la Virgen del Pilar. Il libro giunge, via via, alle sempre più numerose Apparizioni dell'ultimo secolo a noi più vicine e, dunque, più note. Un mate¬riale forse non completo soprattutto per i primi secoli ma certo ugualmente impressionante e coinvolgente per chi si avvicini ad esso con animo aperto, senza pregiudizi.
Sappiamo, infatti, che due possono essere gli atteggiamenti, entrambi sbagliati, di fronte alle Apparizioni: lo scettici¬smo ad oltranza ma anche la credulità, l'esaltazione, il fanatismo acceso, la ricerca continua del prodigioso. Non dimentichiamo infatti mai che il massimo del "miracoloso", Gesù stesso, si na¬sconde umile e silente, ma non per questo meno efficace, nel pane e nel vino consacrati. Così, gli scettici disdegnano le Ap¬parizioni giudicandole in fondo superflue per una fede ancorata seriamente alla Scrittura; gli esaltati, al contrario, ancorano ad esse la propria vita spirituale, inseguendole ansiosamente, en¬fatizzandole in modo eccessivo. La Chiesa, come sappiamo, ha invece sempre seguito in questo campo una linea mediana che propone anche a noi. Così, a differenza di quel che afferma il razionalismo, essa ha sempre sostenuto non solo la possibilità, ma anche il grande valore spirituale delle Apparizioni, di questo fenomeno che lega in modo visibile Terra e Cielo e in cui Maria è inviata dalla Trinità in aiuto dei credenti. Tuttavia lo ha sempre fatto con prudenza, cercando di vagliare bene la verità dei feno¬meni e la serietà dei veggenti. Ha, infatti, molte volte riconosciuto gli eventi, attraverso i vescovi dei luoghi in cui. si sono svolti i fatti, permettendone così il culto. Qualcuno dice, e credo con qualche ragione, che, almeno per quanto riguarda l'Europa, tali riconoscimenti si sono fatti troppo rari nel corso soprattutto dell'ultimo secolo. E ciò a causa forse dell'eccessivo peso da¬to al vaglio scientifico: importante, certo, ma incapace alla fin fine di dire l'ultima parola, che spetta alla fede, su fenomeni che superano, pur non contraddicendolo, l'ambito strettamen¬te fenomenico.
Quel che conta è così il criterio dell'equilibrio: le Apparizioni sono un dono che Dio ci fa tramite Maria e come tale dobbiamo accoglierlo con gioia e attenzione. E’ dunque ridicolo pretendere, come vorrebbero gli scettici, che dio si comporti secondo i nostri piccoli schemi. Egli, nella sua assoluta libertà, fa non solo quel che vuole ma certamente ciò che è utile per il nostro bene. Si tratta però di un dono ulteriore accanto ai molti altri che già ci concede nella nostra vita ordinaria: la Scrittura che ci conserva la memoria della storia sacra della quale siamo parte; la Chiesa che, celebrando la liturgia, rinnova per noi continuamente nei sacramenti la grazia della conversione e della salvezza. Le Apparizioni, dunque, sono assai importanti e possono essere anche molto utili per la nostra vita spirituale, ma sono un evento che va vissuto all’interno della Chiesa stessa – in cui trovano il loro vero significato – e non al di fuori o in alternativa ad essa. Per questo esse, pur rilevanti, non sono materia di fede alla quale si sia obbligati. Come le altre novecento Apparizioni dimostrano, Maria nulla aggiunge alla Rivelazione, però aiuta a capirla meglio e soprattutto a metterla in pratica.
La Madre di Gesù, che è già glorioso Regina in Cielo, continua così a seguire gli uomini nella loro storia che faticosamente procede verso la fine, li illumina, li rassicura, li assiste, li conforta, li esorta al bene, li conduce verso il Figlio, li invita alla preghiera, li esorta a scoprire sempre più profondamente la via dell’amore. Dice delle Apparizioni il Concilio che “esse illuminano il cammino del popolo di Dio come segno di sicura speranza e di consolazione fino al giorno dell'arrivo del Signore". Attraverso esse, continua dunque quel¬l'opera dello Spirito che ci porta progressivamente "alla verità tutta intera". E questo Maria fa, presen¬tandosi ogni volta in modo diverso secondo il luogo, il popolo, le finalità che il messaggio che accompa¬gna l'Apparizione si propone. È affascinante seguire queste continu.e variazioni nell'aspetto, nel vestito, nel linguaggio che il corpo glorioso le permette, a dimostrazione che in quella condizione la materia se¬gue di volta in volta le direttive dello spirito.
Anche il nome, l'appellativo specifico con cui Maria vuole caratterizzare ogni Apparizione varia di volta in volta. Molti sono gli stessi titoli raccolti nelle Litanie Lauretane, ai quali tuttavia se ne aggiungono altri. È commovente scorrere la lista degli oltre duecento ti¬toli con i quali desidera essere chiamata, titoli che già da soli ci permettono di capire il grande mistero che tramite Lei ci unisce al Padre e al Figlio nello Spirito. È, infine, davvero fruttuoso leggere i messaggi, ca¬pendo come essi accompagnino la storia del mondo e della Chiesa: quelli dei primi secoli, per esempio, miranti a sostenere l'espansione della fede, quelli dei secoli successivi che aiutano piuttosto ad interpre¬tare la Rivelazione oppure ad insegnare agli uomini a penetrare nella vita spirituale; e, infine, quelli delle Apparizioni dell'ultimo secolo che si fanno spesso ammonimenti di fronte ai pericoli che incombono su un mondo che si allontana sempre più da Dio. Apparizioni, queste ultime che hanno come veggenti soprattutto donne e bambini: un segno, forse, che presso di loro si è conservata una maggiore disponi¬bilità ad accogliere le manifestazioni del sacro.
Una lunga catena d'amore quella delle Apparizioni mariane che si snoda nel tempo, una catena i cui anelli si congiungono gli uni agli altri proprio come i grani di quel Rosario che Maria, facendosi presente in molti luoghi, ci invita insistentemente a recitare.

IL TIMONE – Dicembre 2004 (pag. 54 – 55)