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L’eroico caso di mons. Wang Milu che rischià moltissimo per far sopravvivere la Chiesa Cattolica in Cina
NEWS 20 Marzo 2017    

L’eroico caso di mons. Wang Milu che rischià moltissimo per far sopravvivere la Chiesa Cattolica in Cina

di Peng Jian Dao*

 

L'agenzia missionaria AsiaNews ha ricevuto la testimonianza di un sacerdote che ha conosciuto di persona mons. Casimiro Wang Milu, morto lo scorso 14 febbraio (1942-2017). Vescovo non ufficiale, mons. Wang è stato talvolta criticato per aver abusato del potere conferito dal papa ai vescovi cinesi di ordinare pastori senza il permesso della Santa Sede. Tale potere è stato tolto in modo definitivo nel 2007. Mons. Wang ha sempre ubbidito al papa ed ha trascorso 13 anni in prigione a causa della fede. E’ morto in ospedale da povero: non aveva nemmeno i soldi per le cure mediche necessarie.

 

Ho sentito per la prima volta il nome di mons. Wang Milu mentre ero in formazione in seminario. A quel tempo sapevo solo che mons. Wang era il più giovane dei tre vescovi consacrati da mons. Giuseppe Fan Xueyan di Baoding (Hebei).

Negli anni ’80, col rischio di essere scomunicato, mons. Fan ha ordinato tre vescovi fedeli alla Santa Sede per permettere la sopravvivenza della Chiesa cattolica in Cina. I loro nomi sono: Zhou Shanfu di Yixian; Jia Zhiguo di Zhengding; Wang Milu di Tianshui (tutte diocesi nell’Hebei). Papa Giovanni Paolo II non scomunicò mons. Fan, anzi egli diede il privilegio di ordinare vescovi cinesi secondo la regola “prima ordinare, poi notificare [alla Santa Sede]”.

Grazie a questo privilegio la Chiesa in Cina ha potuto accrescere il numero dei suoi vescovi. Nella storia della Chiesa cattolica cinese vi è un gran numero di vescovi [così consacrati]. Correndo il rischio di essere arrestato, il giovane vescovo Wang Milu ha consacrato diversi pastori, fra cui Yang Libai di Lanzhou (Gansu; Yu Chengti di Hanzhong (Shaanxi; Ma Zhongmu di Ningxia; Xiao Liren di Shunde (Xintai, Pechino; Wang Chonglin di Zhaoxian (Pechino; Li Xinsheng, ausiliare di Tianshui. In seguito, mons. Zhou Shanfu ha domandato a p. Liu Guandong di assistere il giovane Wang Milu nella selezione dei nuovi vescovi. Ma a causa della poca salute di mons. Zhou, Liu Guandong è stato scelto come ausiliare della diocesi di Yixian, e non ha avuto poi il tempo di aiutare mons. Wang Milu.

Nel 1984, mons. Wang Milu è stato arrestato e messo in prigione per 10 anni a causa delle ordinazioni segrete dei vescovi. Dopo essere stato liberato, mons. Wang ha percorso molti luoghi per proclamare il Vangelo, prendendosi cura dei fedeli. Nell’autunno 1996 sono stato felice di incontrarlo a Pechino. Non era molto alto, aveva gli occhiali ed era pieno di energia. Sembrava più vecchio, anche se aveva 50 anni. In quel periodo egli stava scrivendo una lettera pastorale per il 60mo anniversario dell’ordinazione del primo gruppo di vescovi cinesi. Con grande umiltà, mons. Wang mi ha fatto leggere il suo scritto e mi ha chiesto un’opinione. Ero davvero commosso. Mons. Wang era anche molto preoccupato per quanto stava succedendo nella Chiesa dello Shandong. E’ stato come un fratello maggiore che si prendeva cura di me.

Da quella volta a Pechino, non ho avuto un’altra possibilità di incontrare mons. Wang Milu. Nel 2014 mons. Wang mi ha chiamato dal Gansu per comprare alcuni miei libri. Io glieli ho regalati. Per mostrarmi la sua gratitudine egli mi ha regalato un libro intitolato “La Chiesa nestoriana in Cina”. Mons. Wang parlava con me in dialetto e anche se io capivo solo alcune delle sue parole, amavo tansissimo starlo a sentire. E’ stato un gran dispiacere quando egli mi ha invitato a predicare nella sua diocesi e io non ho potuto andarci perché il luogo era troppo lontano.

Egli condivideva con me ogni cosa, comprese le sue ordinazioni episcopali. E’ per questo che posso scrivere queste righe su di lui. Egli ha anche confermato l’ordinazione di Fan Zhongliang di Shanghai; di Meng Ziwen di Nanning (Guanxi; di Hu Daguo come vescovo di Shiqian (Guizhou).

Il 3 gennaio 2017, in modo inaspettato, mons, Wang è stato colpito da emorragia cerebrale e portato all’ospedale. La sua salute è peggiorata ancora dopo il 29 gennaio. La nipote di mons. Wang, Wang Weiyun mi ha subito informato sulla situazione critica della salute del vescovo e mi ha chiesto se potevo aiutarla a raccogliere fondi per le sue cure mediche, dato che il trattamento era costoso e il vescovo era povero.

In quel periodo io stavo aiutando alcuni sacerdoti in parrocchia ed ero stato nominato parroco in un’altra parrocchia: così non avevo la possibilità di raccogliere fondi per mons. Wang.

Il 14 febbraio, ho ricevuto la triste notizia da Wang Weiyun che mons. Wang era morto proprio la sera in cui io ero stato nominato parroco di Weixian (Pechino). Wang Weiyun mi ha chiesto di scrivere un breve necrologio su mons. Wang Milu. Io ero triste, addolorato e con profondo senso di colpa perché non avevo potuto fare alcuna donazione per le cure di mons. Wang.

E’ importante ed innegabile affermare che mons. Wang ha dato un grande contributo alla Chiesa in Cina in un periodo con circostanze storiche davvero speciali. E questo anche se per alcuni aspetti egli non è stato capace di fare bene.

Data la speciale situazione storica in cui è vissuto, non dovremmo far pesare tutte le colpe su di lui. Anche mons. Fan Xueyan di Baoding ha fatto degli errori e senza le previe necessarie informazioni, ha ordinato un sacerdote che era già sposato. Ma con ciò, non possiamo negare la testimonianza di fede e il contributo che mons. Fan Xueyan ha dato alla Chiesa in Cina. Allo stesso modo, non possiamo negare il contributo che mons. Wang Milu ha dato alla stessa Chiesa. Un proverbio cinese dice: Il morto è grande; una statua per il defunto. [Non possiamo dimenticare che] egli è stato imprigionato per 13 anni a causa della testimonianza della fede.

Dopo aver riflettuto per molti giorni, ho deciso di scrivere questa riflessione per esprimere una memoria di mons. Wang Milu piena di affetto, rispetto e ammirazione.

* P. Peng Jian Dao, 53 anni è parroco a Yongnian (Handan, Hebei). Autore del libro “Comprendere lla fede cristiana” (2007).