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L’intervista di don Camillo
NEWS 4 Novembre 2019    di Lorenzo Bertocchi

L’intervista di don Camillo

L’intervista che il cardinale Camillo Ruini ha concesso ad Aldo Cazzullo e pubblicata ieri dal Corriere della Sera dice sostanzialmente tre cose:

1) il “cattolicesimo democratico” è sempre meno rilevante;

2) non è il caso oggi di mettersi a fare partiti cattolici;

3) con Matteo Salvini, pur nei necessari distinguo, si può dialogare.

Il cardinale, per 16 anni alla guida della Cei, ha anche aggiunto, per venire a questioni più strettamente ecclesiastiche, che l’idea passata a maggioranza nel recente sinodo panamazzonico, quella di ordinare come sacerdoti (in certe aree dell’Amazzonia) diaconi permanenti anche se sposati, è un’idea «sbagliata» e spera che Papa Francesco non la ratifichi nella prossima esortazione post sinodale.

Le tre valutazioni, al di là di ogni altra considerazione, mettono il dito nella piaga su:

1) il cosiddetto “cattolicesimo progressista” è un élite che non riesce più ad avere presa sul popolo, i risultati delle ultime tornate elettorali lo mostrano impietosamente nonostante tutti i proclami e le prediche;

2) il cattolico in politica non ha bisogno di contenitori, semmai di mettere un confine alla laicità tracciandolo sui principi non negoziabili;

3) la delegittimazione praticata da un certo mondo cattolico verso chiunque dialoghi con chi non è a sinistra è un mantra pregiudiziale.

Ai lettori offriamo di seguito alcune reazioni social alla intervista di Ruini:


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