Per la prima volta lo Stato islamico "sbarca" in Israele. E lo fa con un volantino che minaccia esplicitamente la comunità cristiana.
Il manifesto, che reca l'emblema nero del Califfato, è comparso alcuni giorni fa a Gerusalemme est, dove sorgono i quartieri palestinesi della Città Santa.
Anche oggi papa Francesco ha ricordato "le atroci, disumane e inspiegabili persecuzioni, purtroppo ancora oggi presenti in tante parti del mondo, spesso sotto gli occhi e nel silenzio di tutti". Eppure, a pochi giorni dai barbari attacchi in Francia e in Tunisia, la minaccia si estende in Israele dove, almeno finora, lo Stato islamico non aveva ancora messo piede. A denunciare l'esistenza di un manifesto contro la comunità cristiana è stato il quotidiano israeliano Haaretz secondo cui la sua attendibilità è, però, dubbia. lo proverebbe il fatto che lo Shin Bet, la sicurezza interna dello Stato d'Israele, non ha aperto alcuna inchiesta. Anche il patriarca latino, monsignor Michel Sabbah, ha ridimensionato l’episodio. Il volantino, afferma, potrebbe essere un tentativo di distogliere l’attenzione dall’incendio doloso nella Chiesa della Moltiplicazione a Tabgha, in Galilea. L'allerta resta, comunque, alta.
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