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Lucien Greaves, il satanista «à  la page» che si batte per gay e aborto chiamandoli libertà  e giustizia…
NEWS 18 Giugno 2014    

Lucien Greaves, il satanista «à la page» che si batte per gay e aborto chiamandoli libertà e giustizia…

Lucien Greaves è il portavoce del gruppo satanista più chiacchierato degli Stati Uniti, “The Satanic Temple”, che si presenta come un club di brave persone impegnate a diffondere tra la gente «benevolenza», «empatia» «buon senso pratico e giustizia» e a guidare le coscienze al perseguimento di «obiettivi nobili». Quali? Per esempio «i diritti gay» e l’aborto libero.

Di recente il ha ottenuto – sfruttando la confusione che esiste intorno al concetto di libertà religiosa – il permesso di costruire una statua di Satana davanti al parlamento dell’Oklahoma ed è riuscito a organizzare una messa nera all’interno del campus di Harvard, facendola passare per «una performance a scopo educativo».

Il diavolo, spiega Greaves, «simboleggia l’eterno ribelle, l’opposizione all’autorità arbitraria, e difende la sovranità personale, anche di fronte a disuguaglianze insormontabili». Noi suoi adepti « abbracciamo la ricerca razionale purificata dal soprannaturalismo e dalle superstizioni arcaiche fondate sulla tradizione. Lavoriamo attivamente per affinare il nostro pensiero critico ed esercitare l’agnosticismo ragionevole in ogni cosa».

Gli unici comandamenti da seguire riguardano le campagne laiciste, anzitutto quella per i «diritti gay», che per Greaves è «una delle cose che ci stanno più a cuore». Precisando con parole davvero calibrate: «Per noi il matrimonio è un sacramento. Lo riconosciamo e pensiamo che lo Stato debba riconoscere il matrimonio sulla base della libertà religiosa. Chiunque voglia farlo può alzare la mano e avrà il suo matrimonio celebrato da Lucien Greaves».

Idem per l’aborto, su cui Greaves dice: «Noi sentiamo di dover proteggere le donne da procedure superflue come l’ecografia (pratica che in diversi stati americani molti politici pro-life stanno cercando di rendere obbligatoria prima di ogni aborto, ndr)», naturalmente «con esenzione religiosa».