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Madhumati Thakur uccisa per essersi ribellata al traffico di ovuli e alla vendita di suo figlio
NEWS 5 Luglio 2016    

Madhumati Thakur uccisa per essersi ribellata al traffico di ovuli e alla vendita di suo figlio

di Silvia Lucchetti

 

L’India è la capitale mondiale dell’utero in affitto. Ha costi molto più modesti rispetto ai Paesi occidentali, ed è per questo la meta scelta da chi non ha le possibilità economiche per soddisfare in California il suo desiderio senza limiti di maternità e paternità. Patria della surrogacy low cost, l’India vanta un giro d’affari che oscilla trai 2,3 e i 5 miliardi di dollari.

Il “prezzo” della gravidanza può variare dai 18mila ai 30mila dollari (un terzo rispetto al prezzo negli Stati Uniti), di cui circa 8mila spettano alla donna che porta in grembo gli embrioni donati dalla coppia. I costi ridotti hanno reso il Paese un vero e proprio hub per il “turismo della procreazione”. (AsiaNews, 30 ottobre 2015)

Madhumati Thakur giovane donna di 22 anni è stata uccisa nel Maharasthra perché si è ribellata al racket di ovuli e alla vendita del suo bambino.

 

STORIA DI MADHUMATI THAKUR

La vicenda di Madhumati Thakur, 22 anni, è venuta alla luce questa settimana e ha acceso i riflettori sul traffico di ovuli in Maharashtra. La polizia di Hadapsar (vicino la città di Pune) ha arrestato quattro donne e un’altra persona colpevoli dell’omicidio della giovane madre, e della tentata vendita del suo bambino.

La mente del racket era Nikita Sanjay Kangne, che avvicinava donne povere delle baraccopoli di Wanowrie e Hadapsar e le convinceva a donare i propri ovuli con la promessa di ingenti guadagni. Lo stesso è avvenuto con Madhumati, che però sembra si sia ribellata e per questo è stata uccisa. (AsiaNews, 24 giugno 2016)