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Madre Teresa senta Gesù pronunciare le parole «ho sete». E la sua vita non fu più la stessa
NEWS 4 Novembre 2015    

Madre Teresa senta Gesù pronunciare le parole «ho sete». E la sua vita non fu più la stessa

di padre Joseph Neuner

 

…Tra le Missionarie della Carità il 10 settembre 1946 viene celebrato come il giorno natale della Congregazione. Madre Teresa era venuta in India come novizia delle Suore di Loreto. Era molto felice nella sua comu­nità e nell'adempiere le funzioni di insegnante a Loreto, Entally (Calcutta). Ma quel giorno di set­tembre, a bordo di un piccolo treno che si inerpi­cava da Siliguri a Darjeeling, le capitò un'espe­rienza totalmente inattesa: sentì la sete di Gesù e la chiamata a dare la vita a servizio dei poveri e dei reietti delle baraccopoli.

La suora rimase profondamente turbata. Avrebbe potuto trattarsi di una tentazione del demonio, ma il suo confessore si convinse dell'origine divina di quell'ispirazione e invitò suor Teresa a mettersi in contatto con l'arcivescovo di Calcutta, monsignor Ferdinand Périer. L'arcivescovo esitò più di un anno e la fece attendere – fu un periodo molto penoso – ma alla fine avallò la domanda inoltrata a Roma per ottenere il permesso di lasciare le suore di Loreto e fondare una nuova congregazione. In base alle Costituzioni, scopo della Congrega­zione è di «estinguere l'infinita sete d'amore per le anime di Gesù sulla croce, attraverso la professio­ne dei consigli evangelici e l'adesione totale e piena al servizio libero dei più poveri tra i poveri» (Cost. 3). Questo duplice obiettivo è anche il messaggio sempre ricorrente nell'insegnamento di Madre Teresa.

È solo verso la fine della vita, però, che la Madre parla più esplicitamente di quella sua espe­rienza trasformante. Il 25 settembre 1993 scrive alle sorelle, ai fratelli e ai preti della sua Congregazione una lettera «molto personale» che «viene dal cuore della Ma­dre». È molto preoccupata che il suo sodalizio non perda l'amore degli inizi, specialmente dopo che la Madre vi avrà lasciato… «per me è venuto il momento di parlare apertamente del dono che Dio mi ha dato il 10 settembre, per spiegare meglio che posso cosa significhi per me la sete di Gesù».

«Quella sete è per me qualcosa di tanto inti­mo che fino ad oggi ho preferito pudicamente non parlare di ciò che sentii quel 10 settembre… Tutto tra le MC esiste per placare la sete di Gesù. Le sue parole, scritte sul muro di ognuna delle nostre cappelle, non riguardano solo il passato, ma sono vive oggi. Esse vengono pronunciate in questo momento per voi… è Gesù stesso che vi dice "Ho sete". Ascoltatelo pronunciare il vostro nome ogni giorno, non solo una volta… "Ho sete" è qualcosa di molto più profondo che non il dire semplice­mente da parte di Gesù: "vi amo". A meno che voi non sentiate nel profondo di voi stessi che Gesù ha sete di voi, non potrete cominciare a capire ciò che lui vuol essere per voi e voi per lui. Questa unione personale con Gesù deve portare frutti nel servizio ai poveri, ed ecco il quarto voto delle MC: il cuore e l'anima delle MC è solo que­sto: la sete del cuore di Gesù nascosto nel pove­ro. È qui la fonte di ogni parte della vita delle MC… saziare il Gesù vivo in mezzo a noi è l'unico scopo del nostro Sodalizio».