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Manifesti blasfemi a Pasqua, Burger King si scusa dopo il boicottaggio social
NEWS 20 Aprile 2022    di Raffaella Frullone

Manifesti blasfemi a Pasqua, Burger King si scusa dopo il boicottaggio social

A volte le battaglie si vincono. A volte ci si scusa persino con quegli oscurantisti i cattolici, sebbene per ragioni economiche. O meglio di marketing. Protagonista è la catena Burger King, storico marchio di fast food nato negli anni cinquanta in Florida e oggi il secondo colosso americano del burger, che per grandezza e utili è secondo solo a Mac Donald’s. Una realtà che occupa più di 340mila dipendenti, che servono oltre undici milioni e mezzo di clienti ogni giorno. Con la fantasia possiamo solo provare ad immaginare quanti hamburger serviranno all’anno, eppure la catena, in occasione della settimana Santa, ha ben pensato, per lisciare il pelo agli animalisti, di fare una campagna a favore del vegetarianesimo. Fin qui farebbe solo ridere, non fosse che per far parlare di sé Burger King ha ben pensato di dileggiare nostro Signore nei giorni della Passione.

Per il mercato spagnolo sono stati infatti realizzati dei manifesti pubblicitari con raffigurato Gesù durante una singolare… Ultima cena vegetariana, con tanto di Gesù che dice: «Prendete tutti voi e mangiatene. Che non ha carne. 100% vegetariano. 100% sapore». Un altro annuncio diceva invece «Carne della mia carne», con la parola «carne», cancellata e sostituita con «vegetale». L’immagine è diventata virale scatenando una sana indignazione nei confronti della catena di fast food dando vita ad un vero e proprio boicottaggio con l’hashtag#BoicotBurgerKing e una petizione è stata lanciata da CitizenGo: Burger King «si prende gioco dell’Eucaristia e della morte di Cristo nel tempo più sacro per i cristiani, approfittano della Settimana Santa per lanciare una campagna offensiva per milioni di credenti al solo fine di ottenere pubblicità e fare soldi. È tempo di rispondere con un boicottaggio» scrivevano nella petizione chiedendo la rimozione degli annunci, pubbliche scuse e anche il licenziamento di chi ha ideato la campagna.

In pochi giorni la petizione ha raccolto più di 22mila firme e, cosa più importante, il rilancio social ha costretto Burger King ad un dietro front decisamente non scontato per chi ha dalla propria parte i favori del mondo. Si legge sull’account Twitter ufficiale: «Ci scusiamo con tutti coloro che si sono sentiti offesi dalla nostra campagna volta a promuovere i nostri prodotti vegetali durante la Settimana Santa. La nostra intenzione non è mai stata quella di offendere nessuno ed è già stato richiesto il ritiro immediato».

Bene, a volte le battaglie si vincono, ma ancora una volta, ahimè, è stato il denaro a muovere tutto, come ha rimarcato CitizenGo Spagna nel suo comunicato stampa: «Non c’è nulla che un’azienda temi di più dei cittadini che si mobilitano contro di essa». Un evento raro, ma che mostra come non sia mai inutile alzarsi in piedi e mobilitarsi per difendere la verità. Specie nella settimana in cui celebriamo la Resurrezione del re dei Re. Anche mangiando carne.

 


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