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Maschio bianco etero & cattolico, un nuovo libro in sua difesa
NEWS 18 Ottobre 2023    di Giuliano Guzzo

Maschio bianco etero & cattolico, un nuovo libro in sua difesa

Le donne hanno il femminismo, in tutte le sue salse, le quote rosa e non pochi uomini pentiti, sempre pronti a far mea culpa battendosi il petto. Le minoranze etniche, reduci da secoli di discriminazioni e violenze – questo nessuno lo nega – e pur ancora nel mirino di episodi di razzismo, hanno dalla loro leggi, film di denuncia, intellettuali, influencer e commissioni «contro l’odio». In aggiunta a tutto ciò, il mondo Lgbt ha dalla propria pure fior di colossi economici. Basta, per impallidire, guardare l’elenco degli sponsor del Roma Pride 2023: Procter & Gamble, Walt Disney, Accenture, Heineken, Redbull, American Express, Apple, Vodafone, Tim, Peroni, Garofalo…

In una simile e caotica fase, chi realmente non solo ha non solo sponsor, ma neppure un avvocatuncolo da quattro soldi è lui: il maschio bianco eterosessuale e cattolico. E pensare che è quello che di un legale (e pure bravo) avrebbe più bisogno, essendo di fatto ritenuto il colpevole di tutto. Che si tratti infatti di atrocità dei secoli passati o dell’ultima donna vittima di violenza, di crimini contro le civiltà precolombiane o dell’ennesimo episodio di discriminazione, del riscaldamento globale o dell’oscurantismo, per la cultura dominante e i mass media il responsabile finisce…con l’essere sempre lui. Fateci caso: è esattamente così.

La mia nuova fatica, disponibile da oggi sul sito del Timone e da lunedì in libreria (dov’è già ordinabile), parte da questa considerazione ma guarda oltre. Miope, in effetti, sarebbe fermarsi al dito ignorando la luna. Che è quel processo sommario che l’Occidente – così aperto e tollerante, almeno a parole – sta celebrando contro sé stesso, e che va fermato. Perché è evidente anche ad un bambino che la pur ossessiva lotta culturale (e non solo) contro l’uomo dal viso pallido, alla fine, è un pretesto per uno sradicamento più grande. È cioè una battaglia da esplorare, se si vuol proteggere non tanto qualcuno ma qualcosa: la civiltà occidentale o quel che ne resta, dopo decenni di secolarizzazione.

Non so se questo piccolo – ma tosto, mi assicura chi l’ha letto in anteprima – libro riuscirà o meno nel suo intento di denuncia e di riflessione. Di certo è un tentativo scomodissimo di portare l’attenzione su colui che, se ci si pensa bene, è il capro espiatorio; il solo che è lecito irridere, spernacchiare, insultare nei cori delle manifestazioni woke – senza che questo susciti la benché minima reazione. Anzi, ormai perfino nel mondo ecclesiastico (si veda che cosa ha detto padre Timothy Radcliffe al Sinodo) ci si vergogna d’esser bianchi e maschi. In contesto del genere, avrei potuto benissimo voltarmi dall’altra parte o maledirmi anch’io in quanto uomo, etero e cattolico. Me lo si perdonerà, ma ho scelto altrimenti.

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