Quello cui stiamo assistendo in questi giorni, a seguito della terribile uccisione di Giulia Cecchettin, non è una richiesta di giustizia, che sarebbe sacrosanta. È un processo sommario. Contro chi? Ma contro l’uomo. Contro il maschio bianco per la precisione. Ci sono perfino community e pagine social che dicono: «Tu, uomo, sei Filippo Turetta». Non è uno scherzo. È la deriva che, manco a farlo apposta, ho esplorato nel mio ultimo libro edito dal Timone e che si intitola, appunto, Maschio bianco etero & cattolico. Beninteso: un simile processo sommario era prevedibile, dato che viene mediaticamente celebrato ormai ogni volta che la cronaca nera offre lo spunto; ma ciò non lo rende meno amaro e meno pericoloso.
Sì, pericoloso. Perché la rappresentazione secondo cui, ormai, c’è un sesso solo vittima ed uno solo colpevole – uno chiamato a redimere l’altro -, oltre ad esser infondata, non potrà che alimentare tensioni e conflitti, generando un clima di sospetto tra uomo e donna. Sarà dunque sempre peggio, prepariamoci. Senza dimenticare che in qualunque ambito (basti pensare a devianza e immigrazione) le generalizzazioni sono stigmatizzate, mentre invece per la violenza di coppia vengono perfino incoraggiate. I paladini della tolleranza e dei «nuovi diritti» non hanno insomma perso occasione per mostrarci il loro volto autentico: tutt’altro che pacifico, tutt’altro che tollerante.
Non a caso, il mio nuovo libro – che potete trovare sul sito del Timone naturalmente, ma che potete ordinare pure in ogni libreria fisica (dove i libri controcorrente non è che spopolino…) – è anche, se non soprattutto, un tentativo di fare questo: di smascherare la grande menzogna che sta dietro la caccia all’uomo come responsabile di tutti i mali: dalla violenza di coppia all’estinzione delle civiltà precolombiane, dal riscaldamento globale all’oscurantismo e all’arretratezza. Prendete il male, la piaga o il disastro che volete e state pur certi che qualche intellettuale o influencer capace di addossare la responsabilità del tutto al maschio bianco lo trovate di sicuro. Tristemente matematico.
Non resta, tornando al dibattito italiano, che augurarsi che a livello politico il centrodestra non accusi la solita subalternità alla sinistra. Per esempio, bevendosi la tesi secondo cui «ora serve l’educazione sessuale nelle scuole». Lo ha detto Elly Schlein e noi, semplici uomini della strada, ci poniamo due semplici dubbi. Il primo: chi l’ha detto che spetti alla scuola scavalcare la famiglia in insegnamenti così delicati? Non ce ne vogliano, i dem, ma l’idea che sia lo Stato a scavalcare i genitori nell’educazione ha un sapore vagamente totalitario. E poi, secondo dubbio: chi ci dice che questa «educazione sessuale nelle scuole» contrasterebbe la violenza di coppia? Fuori i dati, gli studi, gli esempi concreti. Perché no, le parole non ci bastano. Soprattutto quelle di alcuni. (Fonte foto: Pexels.com)
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