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Milano scende in piazza contro Ddl Zan: liberticida e pericoloso
NEWS 13 Maggio 2021    di Redazione

Milano scende in piazza contro Ddl Zan: liberticida e pericoloso

In Senato è stato calendarizzato il ddl Zan contro l’omotransfobia: una norma che, in realtà, non aggiunge alcuna tutela alle vittime di violenza e discriminazione, che vengono già tutelate dal Codice Penale, ma che mira a imbavagliare la libertà di opinione. Se dovesse passare il ddl Zan potremmo quindi diventare “omofobi per legge” ed essere chiamati a difenderci davanti ad un giudice per aver semplicemente affermato, ad esempio, che tutti i bambini hanno diritto ad un padre e una madre o che l’utero in affitto è una barbarie e chi alimenta questo mercato un criminale. Contro questa pericolosa deriva, e in nome delle libertà di opinione, pensiero, parola, espressione ed educazione, l’associazione Pro Vita e Famiglia scende in piazza a Milano il prossimo 15 maggio, in piazza Duomo.

Nel comunicato, il presidente della onlus prolife, Toni Brandi spiega «ci uniremo al coro di protesta che si sta alzando dall’Italia contro il bavaglio al libero pensiero e perché i nostri figli non vengano indottrinati alla teoria del gender con la scusa della Giornata contro l’omofobia”».

«Il Ddl Zan è una legge sessista e discriminatoria che intende tacciare come omofobe o transfobiche tutte le voci di dissenso o qualunque affermazione basata sull’orientamento sessuale che si dica ispirata al concetto di famiglia naturale formata da una mamma e un papà» ha aggiunto Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita Famiglia «e noi non possiamo accettare che si dia spazio a una nuova e ambigua dittatura, molto più occulta e pericolosa. Se addirittura militanti, politici, personalità del tutto laiche e distanti dalle nostre posizioni, hanno puntato il dito sulla fraseologia divisiva delle definizioni incluse nella legge, vuol dire che il problema esiste eccome. E noi», ha concluso Brandi, «daremo voce a tutti alla manifestazione di sabato. Aspettiamo tutti: simpatizzanti, amici, curiosi, singole persone o gruppi che nel rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza indicate dalle autorità vorranno unirsi a noi!»

Anche l’Associazione Family Day ribadisce il suo “no” ad un provvedimento che viene definito “inutile” e “liberticida” non solo dai cattolici, ma anche dalle femministe e dai liberali:

«Il Family Day aderisce alla manifestazione contro il ddl Zan sull’omotrans-fobia #RESTIAMOLIBERI, che si terrà a Milano sabato 15 maggio, alle ore 15, in piazza Duomo (lato Marconi). Animiamo la prima di più iniziative di piazza per dare voce ad un popolo che rivendica il diritto alla libertà di pensiero ed alla libertà educativa dei propri figli. La posto in gioco è altissima, nientemeno che la libertà. L’iniziativa è necessaria per dare voce e forma ad un dissenso espresso da numerosi ed eterogenei settori della società, dalle femministe ai vescovi italiani, dalle associazioni familiari alle voci più autorevoli della tradizione liberale italiana, nonché da molti personaggi pubblici anche di orientamento omosessuale.

È quindi doveroso rispondere ai tentativi di mistificazione che etichettano come omofobe tutte le voci di dissenso verso questo ddl liberticida, inutile e che spacca la politica e la società italiana in un momento storico che richiederebbe la massima coesione. Mentre torniamo infatti a condannare ogni forma di discriminazione e violenza basata sull’orientamento sessuale, ribadiamo che non esiste alcun vuoto normativo: il nostro ordinamento dispone di tutti gli strumenti giuridici necessari per perseguire e condannare chi si è reso colpevole di questi atti, come dimostrano numerose e severissime sentenze già passate in giudicato. D’altra parte in numerose occasioni, non ultima la manifestazione delle sigle lgbt di sabato scorso, i sostenitori del ddl hanno dichiarato senza giri di parole che il testo ha lo scopo di rieducare la società a partire dalle scuole, tramite l’introduzione della giornata nazionale contro l’omofobia negli istituti di ogni ordine e grado. Non possiamo più tacere: è arrivato il momento di difendere la libertà dalle imposizioni di un pensiero unico sempre più asfissiante».

 


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