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Mons. Oster: «Il sinodo tedesco non risolve la crisi di fede, ma la aumenta»
NEWS 17 Agosto 2022    di Redazione

Mons. Oster: «Il sinodo tedesco non risolve la crisi di fede, ma la aumenta»

In un articolo per la rivista cattolica internazionale Communio, il vescovo Stefan Oster di Passau afferma che la crisi della fede non sarà risolta per vie sinodali, ma esacerbata. Le decisioni del cosiddetto processo di riforma segnerebbero «non un ulteriore sviluppo, come vorrebbero vedere anche alcuni vescovi, ma in realtà una rottura». Secondo il vescovo di Passau, le decisioni non sono «gradualmente integrate all’insegnamento esistente», ma «essenzialmente diverse».

In particolare cita il tema della «sessualità» che sconvolge i rapporti tra i sessi. Il cammino sinodale rischia, ha sottolineato mons. Oster, «di intaccare sostanzialmente la costituzione sacramentale della Chiesa o, di conseguenza, di svuotarla a lungo termine». Il vescovo spiega anche che si tratta di questioni antropologiche fondamentali e che l’antropologia svolge «una diversa ecclesiologia e, naturalmente, associata a essa, una diversa dottrina della grazia e della redenzione».

Per quanto riguarda la struttura del Cammino sinodale, Oster ribadisce che non corrisponde agli «effettivi rapporti di maggioranza, ad esempio, tra i cattolici in Germania che partecipano ragionevolmente regolarmente alla vita della chiesa». «La maggioranza», prosegue, «all’interno del cattolicesimo in Germania, non è facile da valutare in numero», prendendo così le distanze dal Comitato centrale e negando la sua pretesa di rappresentanza. In questo contesto, per quanto riguarda la gestione della minoranza nell’assemblea sinodale, il vescovo non usa mezzi termini: c’erano «condizioni esterne intimidatorie» ed è mancato l’ascolto, in contraddizione con quanto detto da papa Francesco sulla sinodalità.

Secondo papa Francesco, tutti devono essere in grado di dire ciò che hanno in mente, «e se possibile senza strizzare gli occhi all’approvazione o sulle maggioranze o sui media, senza calcoli politici, senza tattiche. Perché? Perché, secondo il Papa, lo Spirito Santo può solo agire e guidare», chiarisce Oster e aggiunge: a tutti è permesso di dire la propria, ma «allo stesso tempo questa chiesa è gerarchica, episcopale, motivo per cui le decisioni essenziali devono quindi essere prese dai vescovi e in ultimo dal vescovo di Roma».

Questo “spazio protetto per la distinzione degli spiriti”, così lo chiama papa Francesco nel contesto del Sinodo, «non è mai esistito nell’assemblea sinodale», afferma il vescovo di Passau. Papa Francesco, che ha scritto la prefazione alla questione attuale, ricorda quale direzione è quella giusta. In esso, sottolinea che i segni del tempo non devono essere confusi con le indicazioni dell’uomo e che la Chiesa ha bisogno di rinnovamento spirituale, di «nessuna pausa, ma di un risveglio spirituale».

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