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Mons. Reig Pla: “La libertà vera inizia con la liberazione del peccato”
NEWS 22 Settembre 2021    di Redazione

Mons. Reig Pla: “La libertà vera inizia con la liberazione del peccato”

Il vescovo di Alcalá de Henares (Madrid, Spagna), ha pubblicato una lettera pastorale in cui analizza la scristianizzazione della società e degli stessi cristiani, oltre a dare le chiavi per resistere al male e cercare l’evangelizzazione di coloro che sono lontani da Dio.

Mons. Juan Antonio Reig Pla avverte in Camminare insieme servendo fedelmente Cristo e la Chiesa che «l’impoverimento spirituale e la perdita di significato portano a vivere in un nichilismo senza drammi. L’oblio di Dio, l’indifferenza religiosa, il disprezzo per le questioni fondamentali sull’origine e il destino trascendente dell’essere umano, influenzano il comportamento morale e sociale degli individui. Molti sedicenti credenti vivono e organizzano la loro esistenza come se Dio non esistesse».

Il presule ritiene che ci sia un copione redatto per scristianizzare il mondo, che raggiunge il suo scopo perché le masse lo accettano senza difficoltà: «L’intero processo di trasformazione è guidato da un deliberato tentativo di “decostruzione” o smantellamento, in particolare, della visione del mondo cristiana. Sembra che ci sia un copione ben disegnato con un programma e obiettivi tremendi. Emerge una proposta neopagana, controllata a distanza, che cerca di costruire una nuova società, per la quale è necessario “decostruire”. Si assiste così a un costruttivismo antropologico nelle correnti ideologiche molto diffuse di genere e nell’accettazione sociale dell’aborto e dell’eutanasia; un costruttivismo storico e pedagogico, rafforzato dal predominio della scuola, per cui occorre “decostruire”. Tutto questo avviene in modo indolore, poiché la cultura di massa, basata su emozioni e sensazioni, è realizzare che questo processo di demolizione sia vissuto quasi indifferentemente, ancor più come conquista della libertà».

Reig Pla affronta nella sua lettera la crisi dell’istituto familiare utilizzando argomenti che ha già esposto in precedenti occasioni. Il vescovo avverte che ideologie contrarie al diritto naturale e alla corretta antropologia umana stanno raggiungendo l’educazione dei bambini e degli adolescenti «attraverso gli “Standard di educazione sessuale” ispirati principalmente da organizzazioni legate a Planned Parenthood e che sono state radicalmente introdotte dalla nuova educazione legge in Spagna, la cosiddetta legge Celaá».

«I nostri bambini, adolescenti, giovani e, a loro modo, adulti, sono intrappolati in tutte queste reti di pensiero unico, di natura totalitaria, che li raggiunge attraverso una società mediatica e digitale che mette nelle loro mani telefoni cellulari, che sono specie di antenne per modellare i loro criteri, orientare i loro desideri, stimolarli e creare spazi di emozione e consumo anche del corpo stesso». Il prelato Complutense aggiunge: «… c’è contrasto tra la mentalità del mondo e la vita di fede. Per questo la mondanità, ossia adeguarsi alla mentalità del mondo con tutte le sue ideologie, è una tentazione che va vinta. Non si tratta semplicemente di ricevere una formazione teorica sul fatto cristiano e sulle “idee” di Gesù. È piuttosto una conversione interiore e una trasformazione della nostra mentalità, che non si può realizzare senza la luce e la grazia dello Spirito Santo.

Mons. Reig Pla ricorda una grande verità cattolica, oggi ignorata o nascosta, quando non negata e disprezzata: «… dobbiamo comprendere che la libertà umana inizia con il frutto della liberazione dal peccato e progredisce attraverso l’esercizio delle virtù». Per aiutare i cristiani, il Vescovo di Alcalá de Henares propone di recuperare una figura abbastanza abbandonata negli ultimi tempi: «Conoscendo bene il dramma della libertà, che oggi è assalito da una varietà di stimoli che arrivano nella nostra società mediatica e digitale, è urgente recuperare la figura del maestro e del direttore spirituale». E per questo offre formazione a sacerdoti e religiosi: «…sacerdoti e membri della vita consacrata potranno contare sulla Scuola Direttori di Esercizi Spirituali per accrescere la loro capacità di essere maestri e guide della vita cristiana dei fedeli»

Il presule afferma che ancora non vediamo bene le conseguenze della scristianizzazione della società: «Il peggior dramma che sta subendo la libertà delle giovani generazioni è che hanno dimenticato di imparare ad amare. Questo è il frutto più pernicioso della rivoluzione sessuale e identitaria che è stata veicolata dal sistema educativo presente nelle scuole e negli istituti. Non siamo ancora consapevoli del declino epocale causato dal basso tasso di matrimoni e dalla distruzione di tanti matrimoni e famiglie. Aver corrotto la vocazione all’amore e aver abbracciato l’”ideologia di genere” e i “diversi modelli di famiglia” o “orientamento sessuale”, è uno dei deficit più gravi dell’umanità che soffre la società odierna».

E propone che la famiglia cristiana sia fortificata dalla preghiera e dall’ascolto della Parola «Ogni famiglia cristiana deve costruirsi sulla roccia che è Cristo (Mt 7,24-27) e crescere come piccola chiesa domestica. Per fare ciò, oltre a difendersi in maniera ordinata da tutti gli impatti mediatici (cellulari, tablet, tv, social network, ecc.), deve creare spazi di preghiera, di ascolto della Parola, di dialogo coniugale e familiare, eccetera. Questa proposta si fa sempre più evidente: «Spegni la televisione e accendi il cervello». Sebbene sia scioccante, è necessario prendere decisioni responsabili ed evitare che gli altri dirigano la nostra vita.

L’Arcivescovo Reig Pla riconosce che «in Spagna è da molto tempo che la dimensione sociale della fede è molto sfumata e senza incidenza nel forum pubblico, dove si decidono le strategie da seguire nella vita sociale» e ritiene pertanto che sia urgente «esigere con voce chiara una maggiore presenza della Dottrina Sociale della Chiesa nei processi catechetici e formativi dei sacerdoti, della vita consacrata e dei fedeli laici».

Il vescovo conclude la sua lettera ricordando che: «Senza le virtù, l’opera della grazia e la nostra collaborazione, l’uomo (soggetto-persona umana) non può ergersi e governare la sua libertà per non essere schiavo dello spirito del mondo».


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