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Musicista insuperabile, il maestro Ennio Morricone si racconta. E racconta anche la sua profonda fede
NEWS 2 Luglio 2015    

Musicista insuperabile, il maestro Ennio Morricone si racconta. E racconta anche la sua profonda fede

Ennio Morricone è nato a Roma il 10 novembre 1928. Si è diplomato al Conservatorio in tromba e in composizione. Diviene famoso in tutto il mondo con le musiche per i film western di Sergio Leone "Per un pugno di dollari" (1964), "Per qualche dollaro in più" (1965), "Il buono, il brutto, il cattivo" (1966), "C’era una volta il West" (1968) e "Giù la testa" (1971). Ha musicato oltre 400 film, collaborando con registi del calibro di Gillo Pontecorvo, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore, Brian De Palma, Roman Polanski, Oliver Stone, Pedro Almodovar, Roland Joffé. Ha ricevuto 27 Dischi d’oro, 7 Dischi di platino, 7 David di Donatello, 3 Golden Globe, 1 Grammy Award, oltre al Leone d’oro e all’Oscar alla carriera.

Ed è cattolicissimo. Nel suo repertorio c’è anche musica sacra e poche settimane fa ha eseguito Missa Papae Francisci, un omaggio a Papa Bergoglio di intensa e unica bellezza.

In una intervista rilasciata a Vito Amodio del settimanale Credere dice:

«Provengo da una famiglia cristiana. La mia fede è nata in famiglia. I miei nonni erano molto religiosi. Con mia madre e le mie sorelle abbiamo sempre pregato prima di andare a letto. Ricordo il periodo della guerra. Durante quei terribili anni pregavamo il Rosario. Eravamo tutti molto impressionati. Mi rivedo assonnato che rispondo alle Ave Maria di mia madre. Siamo sempre stati religiosi. La domenica andavamo a Messa e ci accostavamo al sacramento della Comunione».

«La musica è sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica è proiettata nell’anima e nel cervello dell’uomo. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone provengono dai primi trattamenti polifonici del canto gregoriano. Da lì è nata la musica occidentale. La musica è l’unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’eternità. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia moglie, che la musica già esisteva, tutta! La musica che è stata scritta e sarà scritta. È il compositore che l’ha presa, e la prenderà! Secondo la propria epoca, secondo il momento in cui egli scrive e secondo la civiltà e lo stato della ricerca musicale del suo tempo. La musica è già esistente anche se non c’è».

«Amen mi fu chiesto come composizione per un coro per la chiesa di Santa Maria degli Angeli di Roma in occasione di un Festival cui avrebbero partecipato sei cori provenienti da tutto il mondo. Io decisi di comporre un’opera dove soltanto la parola «Amen» veniva cantata, però pensai di coinvolgere tutti e sei i cori. Egisto Macchi mi chiese di scrivere una Via Crucis. Gli risposi di sì. Ho scritto recentemente una musica sulla Creazione. L’aria, la luce, l’acqua, il fuoco, la terra, l’uomo. Poi, la torre di Babele, da cui scaturisce, in ebraico, una moltitudine di voci in un crescendo sempre più imponente».