15.12.2024

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Nicaragua, il regime «esibisce» in tv il vescovo Rolando Álvarez in carcere
news
30 Novembre 2023

Nicaragua, il regime «esibisce» in tv il vescovo Rolando Álvarez in carcere

Visibilmente dimagrito, inespressivo, con maglietta e pantaloncini azzurri e lo sguardo fisso su uno schermo televisivo: o forse nel vuoto, chissà. Si presenta così, dopo otto mesi di detenzione, monsignor Rolando Álvarez, in dissidente del governo nicaraguense del presidente Daniel Ortega che, per questa sua coraggiosa opposizione, è stato condannato a 26 anni di carcere. A mostrarlo al mondo è stata, poco dopo il compimento dei suoi 57 anni di età, la tv di Stato del Nicaragua.

Beninteso: Álvarez non è certo il solo perseguitato da un regime che, come ha evidenziato un rapporto – di cui ha dato notizia a maggio il Timone – ha riservato 529 aggressioni ed attacchi alla Chiesa cattolica, di cui 90 solo nei primi mesi dell’anno in corso. Una repressione brutale, dunque, della quale però il vescovo mostrato dall’emittente di Ortega è divenuto il simbolo. «La notizia che è arrivata dal Nicaragua mi ha rattristato non poco», aveva detto papa Francesco in San Pietro non appena appreso che Álvarez era stato arrestato.

Sfortunatamente, quelle parole del pontefice – verosimilmente anche per il sostanziale disinteresse della comunità internazionale – non hanno sortito alcun effetto. E non va oggi escluso, tornando a noi, che la scelta del regime del Nicaragua di mostrare (forse sarebbe meglio dire esibire…) Álvarez abbia un doppio valore propagandistico: quello appunto di esibire un trofeo, della serie «eccovelo il vostro vescovo», e quello di attenuare le accuse di disumanità, visto e considerato che la cella del monsignore pare stranamente confortevole: tavolo elegante, divano e poltrona, schermo piatto, tante piante, tavola imbandita per una bella merenda..

Come che sia, in questa immagine quello che più conta è la sofferenza di Álvarez. Una sofferenza evidente, come si diceva in premessa, e al tempo stesso emblematica di quello che sta passando la comunità cattolica da quelle parti. «In Nicaragua», ha denunciato la fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, «è oramai una caccia all’uomo, anzi al sacerdote […] Si sta assistendo a un palese tentativo di mettere a tacere la Chiesa in Nicaragua. In una situazione di forte deterioramento politico e sociale, il ruolo di mediatrice di pace e promotrice di riconciliazione assunto dalla Chiesa ha avuto come effetti repressione, false accuse, arresti e pene detentive ingiustificate». Non facciamoci dunque ingannare da immagini apparentemente serene. (Fonte foto: Twitter/X)

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