di Leone Grotti
Laureato in neuroscienze, con un master in intelligenza artificiale, un dottorato in neuroscienze ingegneristiche, 160 di quoziente intellettivo, «maturo», bellissimo e con una «storia clinica impressionante» per quanto riguarda la salute. Così una banca del seme americana ha presentato il donatore 9623 alla coppia lesbica Angela Collins e Margaret Elizabeth Hanson.
L’ACQUISTO E LA SCOPERTA. Angela e Margaret, soddisfatte all’idea di quale figlio sarebbe potuto risultare dalla combinazione del codice genetico di un simile “donatore” con quello di una di loro, sette anni fa hanno comprato quello sperma e un figlio è stato concepito attraverso la fecondazione eterologa. A giugno, sistemando delle carte, le due donne si sono rese conto che in una email della banca del seme venivano indicati per errore anche nome e cognome del donatore (che dovrebbe restare anonimo). Incuriosite, hanno fatto qualche ricerca sul padre e hanno scoperto che l’uomo di cui hanno comprato il seme non ha alcuna laurea, è schizofrenico, è stato arrestato in passato per una piccola rapina e non è neanche bellissimo. La sua foto era stata photoshoppata.
30 VOLTE PADRE. Ecco perché le due donne, che vivono in Canada, hanno fatto causa lo scorso 31 marzo alla Xytex Corp. L’uomo di cui si lamentano sarebbe tra l’altro già felicemente padre di oltre 30 figli. Un numero legale, visto che lo sperma può essere usato fino a un massimo di 60 richiedenti. Nessuno dei protagonisti di questa vicenda, raccontata dall’Associated Press, ha voluto finora rilasciare commenti. Negli Stati Uniti i donatori di sperma sono obbligati per legge a passare test che dimostrino l’assenza di malattie infettive. Come fatto notare da un comunicato della Xytex in risposta alla coppia, «è il donatore che poi invia una sua fotografia e fornisce copie di di lauree e quant’altro. Noi avvisiamo i nostri clienti che questi dati non vengono verificati da Xytex», un gigante nel campo delle banche del seme. La coppia invece, attraverso il suo avvocato, lamenta la mancata chiarezza dell’azienda su questo punto: «Non ci hanno detto: “Questo è quello che lui dice di essere” ma “questo è quello che lui è”».
TROPPE INFORMAZIONI. Angela e Margaret pensavano forse che anche Xytex, come altre aziende che gestiscono banche del seme dicono di fare, chiedessero ai donatori una storia clinica che risale fino a tre generazioni addietro. Ma, come fanno notare due studiosi americani esperti in materia citati dall’Ap, «non c’è un esame del sangue per malattie mentali» come la schizofrenia. Inoltre, proseguono, anche se ci fossero, a che cosa servirebbero? «Le informazioni fornite ai clienti sono in ogni caso molte di più di quelle che ogni persona media dispone sul proprio partner prima di fare un figlio con lui. Quante persone conoscono la storia clinica della famiglia della propria sposa fino a tre generazioni?».
LE REGOLE DEL MERCATO. Il figlio di Angela, Margaret e il donatore 9623 ora ha sette anni e dovrà essere «monitorato costantemente» per verificare che non diventi schizofrenico a sua volta. E questo ha un costo. Le due donne vogliono essere risarcite e poi pretendono «regole» migliori. Ma quando si compra qualcosa e si firma un contratto, sia l’oggetto della compravendita un mobile, un po’ di sperma o un bambino, si rischia sempre di essere ingannati. Neanche un eventuale test genetico avrebbe potuto smascherare il donatore 9623, che non ha lauree, né un quoziente intellettivo alto ma è un malato mentale. Al mercato si rischia sempre di essere truffati.
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