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«Non fare di Benedetto XVI un capro espiatorio»
NEWS 26 Gennaio 2022    di Redazione

«Non fare di Benedetto XVI un capro espiatorio»

Nostra traduzione di lavoro di alcuni estratti dell’omelia del Vescovo Rudolf Voderholzer presso la cattedrale di Ratisbona del 23 gennaio 2022 (i grassetti sono redazionali)

di Rudolf Voderholzer*

( Diocesi di Ratisbona) «[…] Carissimi Fratelli e Sorelle! Oggi giustamente vi aspettate che intervenga sulle attuali discussioni che hanno riempito i giornali da giovedì scorso. La cosa più saggia che ho letto in questo contesto è il commento del Dr. Eckl nel MZ di Venerdì 21 gennaio: “Ogni caso di abuso sessuale nella Chiesa Cattolica è un caso di troppo”. . Sono completamente d’accordo!

[…] Per citare ancora il Dr. Eckl, che allarga lo sguardo al di della Chiesa cattolica,le statistiche per l’anno 2020 indicano che ci sono più di 80.000 di reati sessuali. Solo l’anno scorso le statistiche elencavano 1.102 casi di abusi sessuali su giovani. La pedopornografia è stata distribuita in quasi 19.000 casi”. Queste cifre non scagionano la Chiesa. Ma chiariscono che l’abuso è un problema sociale molto più serio. Quindi la protesta dovrebbe essere più forte – e non solo quando riguarda Vescovi, Cardinali e Papi.
Le cifre per il risarcimento del dolore e della sofferenza davanti ai tribunali raramente superano i 10.000 euro. Chiunque si lamenti di queste somme di fronte all’anima di un bambino distrutto dovrebbe prima contattare il ministro federale della Giustizia, non l’ex arcivescovo Ratzinger e poi papa. La Chiesa è colpevole. […] Ma né Ratzinger né la chiesa sono adatti a fare da capri espiatori quando si tratta di affrontare l’enorme problema degli abusi. Solo la società può dare voce alle vittime. Sì, non si può sfuggire all’impressione che la Chiesa, o papa Benedetto, siano diventatati il capro espiatorio di un problema che interessa la società nel suo insieme.

Non ho nulla contro una revisione da parte dello Stato. Solo quando si arriverà a questo punto, sarà chiaro che il compito di tutti noi non è stato portato a termine. Dove sono le misure volte ad affrontare il problema, ad esempio nelle scuole o nello sport? La chiesa è molto più avanti!

Il professore di diritto penale Thomas Fischer, editorialista su Spiegel online, nel suo più recente post del 24 dicembre dello scorso anno, ha evidenziato anche un fatto molto preoccupante. Il suo punto principale era: questo nuovo sistema di opinione degli esperti, ovvero l’incarico degli studi legali di trovare verità e giustizia viola in larga misura i principi dello Stato di diritto. Investigatori, pubblici ministeri e giudici: tutto nelle loro mani (scelte dal cliente in maniera non trasparente e a caro prezzo) e per di più il referto psicologico ecclesiologico! Con quale competenza?

È quindi difficile per me non vedere un ulteriore atto di strumentalizzazione dell’abuso dietro il momento scelto per la pubblicazione, la preparazione dei media e l’orientamento dei contenuti. Ciò che viene trascurato o deliberatamente nascosto è che “la chiesa guidata da vecchi celibi” è andata più lontano di tutte le istituzioni nella prevenzione, educazione e trattamento degli abusi sessuali, nonostante tutte le omissioni e le debolezze che non ignoro. Ma ci sono comunità ecclesiali in Germania che stanno attraversando un periodo molto più difficile. I veri problemi da affrontare sono altrove! […] Le ragioni dell’allontanamento dalla Chiesa non sono i presunti scandali o l’inadeguatezza del clero, ma il fatto che le persone non vogliono o non riescono più a credere. […] Pertanto, la risposta a questa situazione deve essere: evangelizzazione, annuncio della fede, impegno per una testimonianza e una missione ancora più autentiche. […] Proprio come Vescovo, non devo nascondermi dietro consigli o organi decisionali anonimi […] quando si tratta di questioni centrali della fede e dell’organizzazione della Chiesa, ma devo essere testimone della fede tramandata con tutta la mia esistenza e con il mio nome».

*Vescovo di Ratisbona


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