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«Non ho trovato Dio, lui ha trovato me in una notte di Hallowen»
NEWS 17 Gennaio 2022    di Federica Di Vito

«Non ho trovato Dio, lui ha trovato me in una notte di Hallowen»

A Maria è stato insegnato che tutto è materiale e finisce con la morte. Che Dio non esiste e che la vita dipende interamente dal lavoro. Questa è la Cina comunista che trasmette ai bambini, fin dalla tenera età, una profonda istruzione marxista ben lontana da qualsiasi idea riguardante Dio, anima e fede.

Quella che segue è la storia di Maria, che trasferitasi in Spagna per studiare, entra per la prima volta in una chiesa. La notte di Halloween, mentre stava andando a una festa, viene attirata da un cattedrale, «non avevo mai visto un posto così bello», queste le sue parole. In mezzo a una strada piena di mostri e vampiri lei trova un sentiero di candele che portava all’ingresso.

Il suo incontro con Dio però risale a molto tempo prima, si stava facendo spazio dentro di lei attraverso una voce interiore e misteriosa. «Quando ero piccola avevo molte domande sull’anima e molta paura della morte. Ho sempre pensato a dove saremmo andati io o i miei genitori quando sarei morta, e non riuscivo a trovare alcuna risposta», dice. Anche senza aver mai sentito parlare di Dio racconta che da piccola pregava tutte le sere, «mia madre è rimasta sorpresa e mi ha chiesto con chi stavo parlando, e ho risposto con Dio o con una persona che dovrebbe conoscermi meglio dei miei genitori».

Si rifugia negli studi di filologia, dai quali cerca ardentemente risposte. Insoddisfatta, prosegue i suoi studi, Dio infatti l’aspettava in un altro Paese. Terminati gli studi, a 23 anni, Maria si reca in Spagna per un master. Ed è proprio in un giorno dedicato alla morte e alla paura che lei si sente chiamata da una bellezza sconosciuta. Viene colpita dalla luce e dalla musica che circondavano la cattedrale, «nessuno mi ha parlato, ma mi è sembrato tutto molto bello e sono entrata». All’interno della chiesa si è ritrovata un po’ per imitazione a inginocchiarsi di fronte al Santissimo Sacramento, che descrive sempre come «molto bello».

Frastornata, ma felice, ci ricorda un po’ i pastori che per la prima volta ammirano Gesù senza capirci niente. «Chi è quell’uomo sulla croce? Non avevo mai visto niente del genere, e volevo sapere chi fosse quella persona. Poi il Signore ha parlato nel mio cuore e ho saputo che se Dio esisteva in questo mondo, era sulla croce e da nessun’altra parte: non ho trovato Dio, lui ha trovato me». Quel momento ha segnato la sua vita, la sua anima ha trovato la conferma che cercava, «venivo da un mondo in cui tutti dicevano che Dio non esisteva e che si raggiungono i propri obiettivi con le proprie forze, ma poi una voce interiore mi ha detto che sì, esisteva».

È stato poi dentro un confessionale che Dio si è fatto presente attraverso lo sguardo paterno di un sacerdote. Maria racconta di aver visto la confessione solo nei film prima di quel momento e l’unica cosa che sapeva era che «tu dici quello che ti pesa e le tue cose brutte e qualcun altro ti consola». In fondo che cos’altro è il sacramento della riconciliazione? San Girolamo diceva che Dio non vuole nient’altro da noi se non i nostri peccati, così da poterci donare il suo perdono. Maria comincia a raccontare al prete ciò che la faceva soffrire, lui la guarda e le dice che le avrebbe presentato una famiglia.

La famiglia pronta ad accoglierla era quella dei Servi del Focolare della Madre, «sembravano molto felici, come se avessero una luce interiore che brillava», così li descrive. “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35), quell’Amore ci trasfigura agli occhi degli altri. E non le serviva nient’altro per voler «essere come loro». Così comincia il catechismo. Ricorda quanto le fosse difficile, dato che tutti da una vita le dicevano il contrario di quello che le suore le insegnavano, «ho detto tante volte alle sorelle che non potevo vedere Dio, ma che i loro occhi, parole e gesti mi hanno aiutato a vedere riflesso il volto di Dio». Tre anni dopo, nel 2019, riceve il Battesimo e cambia la sua vita. Da allora vive liberamente la fede che tanto ricercava e incoraggia gli altri a continuare sul proprio cammino di ricerca di Dio. «Non importa cosa ti dicono gli altri o come ti ingannano: cerca sempre la coscienza e segui il desiderio di conoscere Dio, di essere migliore e di essere una figlia di Dio», questo è quello che ha imparato Maria.

E se è vero che la bellezza salverà il mondo, bisogna saper discernere qual è la Bellezza reale che salva la nostra vita. Maria continuava a ripetere quanto fosse “bello” tutto ciò che è riferito a Dio, ancor prima di conoscerlo. È anche attraverso gli occhi di chi ha incontrato l’unico Amore capace di donarci un’esistenza piena e felice che possiamo incontrare Dio.

(Fonte)


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