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Tale padre tale figlio. La testimonianza dell’allenatore dei Giants
NEWS 10 Aprile 2019    di Giuliano Guzzo

Tale padre tale figlio. La testimonianza dell’allenatore dei Giants

La fede, il rapporto con il padre, la messa domenicale, i veri valori della vita. E’ stata una testimonianza a tutto tondo quella che Pat Shurmur, capo-allenatore dei New York Giants della National Football League (NFL), ha reso nei giorni scorsi davanti a centinaia di persone assiepate nella chiesa di St. James della diocesi di Metuchen a Basking Ridge, nel New Jersey, in occasione di un pomeriggio di preghiera quaresimale rivelatosi abbastanza insolito.

Sì, perché è tutto fuorché ordinario che sia l’allenatore di una squadra di football, peraltro famoso, a parlare di fede. Eppure, così è stato a St. James dove Shurmur, classe 1965, marito e padre, ha iniziato il proprio racconto partendo da un’infanzia che tutto è stata fuorché segnata dal benessere economico.

Ringraziato il vescovo di Metuchen, mons. James Checchio, per averlo invitato e introdotto («siamo molto fortunati ad averlo come guida»), l’allenatore ha difatti rievocato anzitutto gli anni della sua giovinezza, trascorsi con i suoi genitori nella zona di Detroit, in seno a una comunità di operai. Gente con pochi mezzi ma solidi valori, dal momento che fu proprio allora che Shurmur fu instradato sulla retta via. «Mi fu insegnato a non dire mai bugie, a non imbrogliare e a non rubare», ha ricordato l’anima dei Giants, «ma soprattutto fui abituato ad andare a messa ogni domenica. La mia famiglia ci andava ogni settimana, senza mancare mai».

In quel contesto, è stato decisivo il rapporto con il padre: «Se sono un buon cattolico, il merito è soprattutto di mio padre». Quello che alcuni vorrebbero liquidare come genitore 1 o genitore 2, per il coach americano è stato fondamentale anche come educatore: «Mi ha insegnato come trattare le donne, cosa che ho imparato osservando come lui trattava mia nonna, mia madre e naturalmente anche mia sorella». «E penso sia molto importante per me», ha aggiunto Shurmur, «fare la stessa cosa: mio figlio imparerà come trattare le donne sulla base di come tratto mia moglie e certamente le nostre figlie». Apparentemente semplici, queste sono parole di grande importanza.

Infatti, non la teologia ma la sociologia ha da tempo evidenziato – lo ricordò anche Claudio Risé nel suo Il padre. L’assente inaccettabile (San Paolo) – come il comportamento paterno sia fondamentale nella trasmissione dei valori; al punto che si è per esempio visto come, fra tutti, il fattore maggiormente predittivo della futura partecipazione alla messa di un giovane quando sarà grande sia rappresentato dal comportamento del padre: se egli va in chiesa la domenica, lo farà anche suo figlio. Insomma, tale padre, tale figlio, per dirla con un noto proverbio.

Tornando alla testimonianza del capo-allenatore dei New York Giants, egli ha inoltre ricordato come cerchi sempre di dare il buon esempio. Ogni singolo giorno. In che modo? Quando si reca al lavoro, da un lato fa il possibile per trovare il tempo per una preghiera e dall’altro, spesso, compie un gesto piccolo eppure al tempo stesso significativo: al bar, paga il caffè per chi viene dopo di lui. «Molti rimangono di sasso per questo», ha spiegato Shurmur, il quale non se ne cura e si dice affezionato a questa sua generosa abitudine. Deve aver compreso che anch’egli ha, a sua volta, un Coach molto speciale. Che lo ama e non lo perde mai di vista nel campo della vita.


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