La notizia ha senza dubbio del clamoroso, ma – filtrata com’è da numerose fonti – parrebbe proprio confermata. Questi, brevemente, i fatti. Durante l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, che si è tenuta a porte chiuse in Vaticano, Papa Francesco avrebbe detto che «nella Chiesa c’è troppa aria di frociaggine» e quindi i vescovi devono sempre, letteralmente, «mettere fuori dai seminari tutte le checche, anche quelle solo semi orientate». Uscite oggettivamente poco eleganti, ma che al Timone risultano confermate.
Anche perché la sostanza di queste espressioni, a ben vedere, è in linea con quanto il pontefice argentino ha sostenuto più volte, a proposito dell’accesso all’accesso al sacerdozio e il cammino nei seminari è precluso ai candidati omosessuali. Basti pensare documento del dicastero del Clero e firmato dall’allora prefetto, cardinale Beniamino Stella nel 2016, Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, che riportava a sua volta un documento molto chiaro, secondo cui «la Chiesa […] non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay».
Il richiamo alle «tendenze omosessuali profondamente radicate» apparve già allora degno di nota, nel senso che aggiungeva un elemento tale per cui, per la Chiesa, non basta che gli aspiranti sacerdoti vivano il celibato. Se da una parte quindi le parole di Papa Francesco sono in linea con il pensiero della Chiesa, dall’altra però è singolare che siano filtrate ben una settimana dopo essere, presumibilmente, state pronunciate. Come mai? La domanda è d’obbligo, tanto più se si pensa che le prime fonti ad aver riportato la notizia sono state – Repubblica in primis – fonti non certo conservatrici. Su questo si addensa, pertanto, un piccolo giallo.
Un giallo che però non c’è, lo si ripete, se si va a vedere il pensiero di Bergoglio, il quale, dialogando con i vescovi italiani nel 2018, già si era espresso chiaramente sui ragazzi omosessuali interessati al seminario: «Nel dubbio, meglio che non entrino». Insomma, per quanto certamente ruvide e irrituali, le espressioni filtrate nelle scorse ore e attribuite al pontefice sembrano del tutto coerenti con quello che, sul punto, è il pensiero del pontefice argentino, nei fatti lontano da quell’alleato delle istanze arcobaleno che, facendo leva sulla sua disponibilità al dialogo e all’apertura, si è a lungo fatto credere (Fonte foto: Imagoeconomica)
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