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Paris Match mette Sarah in copertina e la redazione va nei matti
NEWS 9 Luglio 2022    di Matteo Ghisalberti

Paris Match mette Sarah in copertina e la redazione va nei matti

In Francia, mettere la foto di un cardinale sulla copertina di un settimanale può scatenare una guerra di redazione fomentata da giornalisti profondamente anticlericali. E’ quanto è accaduto questa settimana nella redazione di Paris Match, che ha dedicato la copertina del numero in edicola giovedì al cardinale Robert Sarah. Il porporato è stato ritratto nel suo solito stile sobrio, in abito talare, con la berretta cardinalizia e il Cupolone di San Pietro sullo sfondo. Niente di eccezionale. Ma questa immagine raffinata dell’uomo di Chiesa non è piaciuta a molti giornalisti del settimanale parigino perché il cardinale Sarah è considerato un “ultra reazionario”.

Le prime avvisaglie della maretta in redazione sono arrivate quando, all’inizio di questa settimana, i caporedattori di Paris Match hanno inviato una lettera di protesta a Constance Benqué – direttore generale del polo media del Gruppo Lagardère – e ad Arnaud Lagardère. Anche il comitato di redazione di Paris Match ha contestato “questa scelta pericolosa” capace di “nuocere all’immagine” della testata. Per il Cdr inoltre, “questo prelato è noto per le sue posizioni e si definisce lui stesso come un “radicale”, visto che difende posizioni molto divisive”.

E dire che, solo lo scorso settembre, il settimanale aveva sbattuto in copertina una fotografia al limite del gossip. Lo scatto ritraeva l’ex candidato sovranista alle presidenziali, Eric Zemmour, immerso fino alla vita nelle acque del mediterraneo e abbracciato alla sua spin doctor, Sarah Knafo. Ai tempi,nessuno in redazione aveva emesso il minimo pigolio.

In questo caso – forse perché si parla in termini non negativi di presunto “reazionario” – è lecito scatenare un putiferio, magari anche per cercare di colpire il nuovo proprietario del gruppo Lagardère: Vincent Bolloré. In effetti, dallo scorso mese il finanziere bretone detiene poco meno del 58% del gruppo Lagardère, proprietario della testata Paris Match.

Con l’arrivo nelle edicole del nuovo numero del settimanale, la stampa mainstream francese – intrisa dall’ideologia di sinistra – ha sparato a zero sulla testata di Lagardère. Vari media hanno fatto notare che l’intervista al cardinale era firmata dallo storico giornalista Philippe Labro e non dalla vaticanista di Paris Match, Caroline Pigozzi. Le Monde ha sottolineato invece, con malcelato disprezzo, che Labro è “notoriamente vicino a Vincent Bolloré” e quel che è peggio, è “un cattolico dichiarato”. Ma nel Paese che, dal 1905, ha imposto una laicità di Stato molto simile all’ateismo di regime di sovietica memoria, credere in Gesù Cristo e nella Chiesa Cattolica è quasi sinonimo di reato.

Non è detto però che la copertina di Paris Match sia piaciuta anche ad una parte di cattolici transalpini. D’altra parte in Francia più che in altri Paesi, gli scontri tra “tradizionalisti” e “progressisti” sono particolarmente intensi. Basti pensare alle reazioni dopo le dimissioni dell’ex arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit e dopo il blocco delle ordinazioni nella diocesi di Fréjus-Toulon, imposto dal Vaticano. E poi, la Chiesa dell’ex Gallia, negli ultimi anni, non si è certo distinta nella difesa dei propri spazi, preferendo rintanarsi in un conformismo “republicano”, tanto che molti vescovi intervengono in Tv mettendo in bella mostra la spilla della Legion d’Onore, lasciando la croce un po’ meno in evidenza. Di conseguenza i cattolici francesi hanno perso delle guide. Sarà anche per questo che, nelle due ultime elezioni presidenziali, le aree storicamente cattoliche hanno votato massicciamente per Emmanuel Macron. Inoltre secondo un recente sondaggio, l’81% dei francesi (cattolici compresi) è favorevole all’inserimento dell’aborto tra i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione transalpina.

Le reazioni alla copertina dedicata al cardinale Sarah però, significano anche un’altra cosa. Che, soprattutto dopo le legislative che hanno fatto entrare in parlamento un gran numero di deputati conservatori, negli ambienti progressisti e di gauche, non tiri una bella aria. In quest’area politica ci si sente sempre più sotto assedio e allora si preferisce attaccare che subire. Ogni occasione è buona. Anche la foto di un cardinale di Santa Romana Chiesa in copertina.

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