«Chiunque vota contro la vita commette un grave peccato» parola di mons. Stanislaw Gadecki arcivescovo di Poznań presidente della Conferenza episcopale polacca che con queste parole di avvertimento ha voluto lanciare un messaggio chiaro ai deputati cattolici polacchi: se voteranno a favore dell’aborto non potranno ricevere la Comunione. Le sue dichiarazioni arrivano dopo che i principali partiti di opposizione polacchi – coordinati da leader cattolici praticanti – hanno espresso il loro sostegno per porre fine all’attuale divieto quasi totale dell’interruzione di gravidanza sostenuto dalla Chiesa.
«La vita umana è sacra e inviolabile in tutte le sue dimensioni e condizioni», ha dichiarato Gądecki, durante l’annuale Marcia per la vita e la famiglia. Sottolineando che tuttavia «questo diritto alla vita è oggi sempre più spesso minacciato da interessi economici». «Una legge che viola il diritto naturale alla vita di un bambino è ingiusta» – ha proseguito il presule – per questo motivo «qualsiasi deputato che voti contro la vita commette un grave peccato e, quindi, non può ricevere la santa Comunione». L’aborto attualmente, in Polonia, è consentito solo in due casi: quando la gravidanza mette in pericolo la salute o la vita della madre o quando è il risultato di un atto criminale, come lo stupro o l’incesto.
Mentre nel 2020, la Corte costituzionale polacca (TK) ha emesso una sentenza che rappresenta un ulteriore giro di chiave sulla legge vigente, proibendo gli aborti richiesti in base ai casi di malformazione o malattia incurabile del feto, che in precedenza rappresentavano il 98% delle interruzioni di gravidanza legali in Polonia. La stretta sulla legge è stata salutata con favore da parte della Chiesa, ma anche il partito nazional-conservatore Legge e Giustizia (PiS) ha accolto con favore la sentenza.
Invece, tutti i partiti di opposizione, tranne Konfederacja, hanno espresso la loro opposizione al nuovo divieto quasi totale dell’aborto. Peraltro, Donald Tusk, leader della centrista Coalizione Civica (PO, PPE) il più grande partito di opposizione, ha chiesto la legalizzazione dell’aborto gratuito fino alla dodicesima settimana di gravidanza pretendendo la stessa posizione da tutti candidati del PO. Władysław Kosiniak-Kamysz e Szymon Hołownia, leader della coalizione di centrodestra della Terza Via (Trzecia Droga) restano, invece, favorevoli al ritorno alla legge sull’aborto prima della sentenza della Corte costituzionale polacca. Ma vogliono affidare l’ultima parola ad un eventuale referendum nazionale (Fonte foto: Facebook)
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