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Quaresima, il tempo per radicarsi nel mistero di Cristo
NEWS 26 Febbraio 2020    di Redazione

Quaresima, il tempo per radicarsi nel mistero di Cristo

Nella natura, la primavera non è uguale all’inverno, né l’estate è uguale alla primavera. È tutto diverso. Così è nella vita della Chiesa. Vediamo nella natura delle stagioni particolarmente ricche, l’estate per esempio, è più ricca dell’inverno. E così anche nella vita soprannaturale: nell’anno liturgico viviamo dei tempi più ricchi di grazia, non in sé, ma perché la mediazione della Chiesa ci offre, più facilmente, motivi ed aiuti per penetrare il mistero.

Ora, uno dei tempi più ricchi, anzi il tempo più pieno di grazia, è il tempo che si inizia con la giornata di oggi, e finisce con laPentecoste. Quaresima e Tempo Pasquale. Perché? È semplice: perché noi non siamo chiamati che a vivere il mistero del Cristo. E tutta l’umanità non è chiamata che a vivere il mistero del Cristo. Il mistero del Cristo è la morte e la resurrezione, elementi inscindibili di un solo mistero: quello della natura umana che, venendo meno a se stessa nella morte, si apre ed è invasa ad accogliere la vita divina.

Ecco la resurrezione. Morte e resurrezione, sono due aspetti ma il mistero è uno. Tu non potrai vivere la resurrezione, se non in quanto sei morto, tu non puoi morire, nel cristianesimo, che in quanto vieni assunto da Dio.
Ora, questo tempo di cui abbiamo parlato, che comincia con oggi e termina con Pentecoste, nelle sue parti, ci mette maggiormente in rapporto col mistero del Cristo: la Quaresima e la morte fino a Pasqua, la resurrezione dalla Pasqua in poi.
È tutto qui. È l’iniziazione che facciamo ogni anno. Siamo chiamati a viverla ed essa procede con il radicarci sempre più in questo mistero.”
(Don Divo Barsotti, dalla Meditazione “Come vivere la Quaresima”)

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