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Quaresima in tre passi, perché la misericordia non agisce meccanicamente
NEWS 11 Marzo 2019    di Redazione

Quaresima in tre passi, perché la misericordia non agisce meccanicamente

Pubblichiamo la parte principale dell’omelia pronunciata dal vescovo di Aosta, monsignor Franco Lovignana, nella Cattedrale della città il 6 marzo 2019, mercoledì delle ceneri

di Franco Lovignana*

(…) La misericordia del Signore non agisce però meccanicamente. Come aprire il cuore al rinnovamento spirituale che Dio ci vuole regalare? Il salmo che abbiamo appena pregato [Sal 50] ci aiuta in alcuni passaggi di consapevolezza e di operatività.

Sì, le mie iniquità io le riconosco … nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità.

Il primo passo è riconoscere di avere peccato. Sembra scontato, ma non è proprio così. Certo, se ci limitiamo alla superficie, possiamo facilmente dire che siamo senza peccato oppure ammettere di essere peccatori, pensando a piccole e formali mancanze. La quaresima ci chiede di scendere in profondità per preparare una buona confessione che tocchi gli snodi fondamentali della nostra vita: fede e culto degli idoli, amore e ripiegamento su noi stessi, avarizia e generosa apertura del cuore e delle mani, menzogna e verità, rispetto dell’altro e prevaricazione, sessualità vissuta nell’amore e nel rispetto di sé e degli altri e ricerca del piacere fine a se stesso, onestà e arte dell’arrangiarsi fino alla corruzione … Proponiamoci dunque una buona confessione dei peccati, ma prepariamola con un tempo di esame di coscienza e un itinerario di penitenza (elemosina e digiuno), senza la fretta di risolvere tutto come si trattasse di un colpo di spugna…

Crea in me, o Dio, un cuore puro …

Non basta il perdono del Signore. Occorre che la sua grazia ricostruisca il cuore, la capacità di amare e di guardare la vita, se stessi, gli altri e le cose con sguardo puro. Alcuni giorni fa, mentre gli facevo visita, un malato appena uscito da una brutta polmonite, lamentava al medico di sentirsi debole, ricevendo questa risposta: «la malattia è superata, ma ora sono necessari almeno quindici giorni di riposo assoluto per recuperare le forze». Ecco – ho pensato – la quaresima: tempo in cui la grazia di Dio può, se noi lo vogliamo, lavorare per darci un cuore nuovo, purificato dai fermenti dell’egoismo e delle passioni sregolate.

Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza

L’invocazione dell’aiuto di Dio è allora un ulteriore e necessario passaggio. La quaresima è tempo di preghiera accresciuta nella quantità e nell’intensità. Più il cuore invoca e più grande è la gioia arrecata dalla risposta del Signore nel tempo che riterrà gusto ed opportuno. Apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. L’ultimo passaggio è la preghiera di lode che deve accompagnare tutto il percorso quaresimale. Dopo la richiesta di perdono e la supplica dobbiamo chiedere al Signore di aprirci alla lode che è la preghiera di chi ama, di chi contempla le meraviglie di Dio e si stupisce perché sa di non meritare tanto amore.

Ecco, cari fratelli e sorelle, un percorso verso la Liturgia battesimale della notte santa di Pasqua: riconoscimento e confessione del peccato, invocazione accorata perché il Signore ci renda puri e immacolati al suo cospetto, capaci di amare e di gioire per la sua salvezza, fatti lode della sua bontà misericordiosa! (fonte: diocesiaosta.it)

*Vescovo di Aosta


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