Non voglio ricordare il calciatore e neppure l’allenatore a cui Bologna deve molto, in particolare una salvezza insperata e tanti giocatori valorizzati. Io ricordo l’uomo che mi telefonò una sera di maggio del 2021. Lui era già da tempo tornato in sella al suo Bologna e aveva dato alle stampe il suo libro. Io, insieme ad alcuni amici, avevo messo in piedi LIBeRI una Rassegna culturale tesa ad incontrare uomini e donne che ci insegnassero cosa significasse ripartire dopo i mesi faticosi del Covid.
Senza dire molto mi disse: «Per te ci sono. Sempre. Qualunque cosa tu mi chieda».
Nei mesi durissimi del suo ricovero avevo guidato due Pellegrinaggi convocati da Giovanni Galvani e Damiano Matteucci due tifosi del Bologna a cui era venuta l’idea di convocare i tifosi rossoblù in preghiera davanti alla Madonna di San Luca.
Avevano risposto, in entrambi i casi, mille tifosi/pellegrini.
Quella sera di luglio del 2021 era un uomo gioioso, commosso e grato per come, dalla Città, era stato amato.
Riposa in pace, Sinisa.
*Responsabile per la Pastorale dello sport, turismo e tempo libero della diocesi di Bologna
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