L’estate è, per antonomasia, il periodo del relax, del tempo libero che si dilata, delle ferie, delle lunghe passeggiate in montagna o delle ore trascorse sulla spiaggia. La stagione in cui si cerca di buttarsi alle spalle pensieri e preoccupazioni di tutto l’anno trascorso. E allora perché non approfittare di questo periodo per ritrovare una dimensione più contemplativa e dedicare un po’ di tempo, con calma, alla relazione con Dio?
È nata da questo desiderio l’iniziativa di un gruppo di persone – turisti e non – che si ritrovano ormai con costanza, una volta alla settimana, per pregare insieme il Rosario sulla spiaggia, lasciando che a “condurre” la preghiera siano i colori del tramonto e il piacevole suono delle onde del mare che si infrangono, lievi, sulla battigia.
L’appuntamento è ogni mercoledì sera, all’imbrunire, su un tratto di arenile a Castiglione della Pescaia, incantevole località turistica della costa maremmana, nel Grossetano. È qui, infatti, che una volta alla settimana un gruppo di persone si ritrova per meditare, attraverso l’antica e sempre affascinante preghiera del Rosario, i misteri della salvezza.
Può apparire strano (per qualcuno forse persino un po’ ingenuo) che si utilizzi la spiaggia e non, magari, una cappella o un’edicola, per pregare insieme. E invece la bellezza di questa esperienza è proprio qui, nell’utilizzo di un luogo dedicato abitualmente alla spensieratezza, allo svago, al “dolce far niente”, come spazio per l’intimità profonda con Dio.
«A pensarci bene, l’idea del Rosario in riva al mare è nata inconsapevolmente molti anni fa», racconta Gloria Rumeni Cruciani, una delle fautrici dell’iniziativa. «A Castiglione della Pescaia si celebrava il ventennale della presenza dei frati Cappuccini in parrocchia e, tra le numerose iniziative organizzate nell’occasione, ci fu anche quella di pregare il Rosario in vari punti del paese.
Una sera di maggio ci riunimmo nello stabilimento balneare che gestisco con la mia famiglia e fu un momento molto bello». Negli anni la preghiera mariana itinerante durante il mese di maggio divenne una tappa importante del cammino pastorale della parrocchia della località maremmana e lo stabilimento balneare di Gloria e del marito Luciano uno dei luoghi abituali.
«Nel 2008», racconta ancora Gloria, un po’ stupita per l’eco che questa iniziativa di preghiera sta suscitando, «sono andata in pellegrinaggio a Medjugorje, un’esperienza di fede e di preghiera per me molto forte e intensa. L’anno successivo ripetemmo l’esperienza del Rosario vicino al mare e alla fine della serata si avvicinò un signore che ci disse: “Bella iniziativa, potreste continuarla”.
Fu come una spinta a tirar fuori dal cuore quello che era per noi già un desiderio profondo e così abbiamo iniziato a far diventare questo momento di preghiera alla Madonna un appuntamento settimanale. Per me è un sogno che si è avverato». All’inizio il Rosario veniva pregato camminando lungo la riva, animato da qualche laico a turno e in varie circostanze anche da alcuni sacerdoti.
Negli anni, però, alcune persone sono diventate anziane, altre hanno manifestato difficoltà a camminare e così, in modo del tutto spontaneo, una sera, qualcuno ha accostato a mo’ di cerchio i lettini utilizzati durante il giorno per prendere il sole, che sono diventati delle comode sedute sulle quali fermarsi e pregare, davanti a una statua della Madonna che, rivolta verso l’orizzonte, nel fascino dei colori decisi e caldi di un tramonto d’estate, diventa tramite fra Dio e gli uomini, in un dialogo di speranza, di fede e di amore, che fa percepire davvero la potenza della preghiera.
Dice un antico proverbio che la preghiera non è tutto, ma tutto comincia dalla preghiera: a Castiglione della Pescaia, nel frastuono tipico di ogni località di vacanza, in quel fazzoletto di spiaggia tutto questo viene sperimentato settimanalmente da un piccolo gregge che, come sentinella, sembra voler scorgere l’aurora.
Pregano lentamente meditando ogni mistero, affidano a Dio richieste, intercessioni, bisogni per i quali altri – che sanno di questa iniziativa – chiedono loro di pregare. E così si sperimenta un modo bello di essere Chiesa.
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